13.6.07

Letterina di Natale 2002

Caro Papà,
ho pensato a lungo e so cosa voglio per Natale.

Mi viene da dire che vorrei indietro i miei sedici anni.
Credo che ognuno di noi sia la somma dei suoi anni, delle sue esperienze e delle sue fantasie.
Mi piacerebbe rifare le cose che ho fatto con più convinzione e senza combattere contro i mulini a vento dell’approvazione o della dimostrazione di potere.
Mi piacerebbe vederti a tutti i miei saggi e spettacoli, contento come una pasqua di avere la tua bambina sul palcoscenico. Mi piacerebbe sentire i tuoi applausi e i tuoi commenti a mio favore. Averti accanto in ogni momento, sapere che sei con me sempre, qualsiasi cosa io voglia fare della mia vita. Mi piacerebbe vederti contento delle mie scelte, anche se non le condividi.
Mi piacerebbe davvero poter arrivare da te, dirti che Tony mi ha offerto lezioni gratuite di danza, canto e recitazione, perchè secondo lui io posso diventare una professionista valida, perchè secondo lui il mio impegno, la mia costanza, la mia serietà e la mia passione fanno di me una persona che ce la può fare. A quel punto ti chiederei se posso andare, se sei d’accordo a darmi il tuo sostegno morale e... A quel punto tu potresti dirmi di si.
Lo so che è solo colpa mia se ho smesso a pochi passi dalla prima piccola vittoria. Lo so che nessuno mi ha obbligata a lasciar perdere. È che dentro di me c’è una bambina impaurita che ha bisogno di continue conferme, che ha bisogno di sentirsi dire che è amata, che è brava e che tutto andrà bene. Ne ha bisogno come dell’aria e per quanto io provi a nasconderla dietro ad una insopportabile, egoista e arrogante adolescente... quella bambina è sempre lì, e sta ancora gridando per la paura.
Per piacere, per Natale vorrei che tu potessi capire almeno quanto ho amato la danza, quanto ho desiderato il tuo appoggio incondizionato, quanto avrei voluto averti accanto anche quando non eri d’accordo con me, perchè averti accanto allora avrebbe significato una enorme conferma del tuo amore per me.
Lo so che non si torna indietro, sarebbe stupido anche solo pensarlo.
Ma con la fantasia, per una volta sola, facciamo finta che io stia arrivando da te per chiederti se posso partire per la Germania e inseguire il mio sogno. Facciamo finta che non sia passato un giorno dal momento in cui ho capito che amavo la danza più di ogni altra cosa. Vuoi aiutare questa bambina?
Ti voglio un mondo di bene, perdonami se delle volte sono tragica...
A presto.
Paola

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