17.6.07

Clara e il ritorno di Nino

Ad un certo punto, quell'anno, Clara cominciò a pensare intensamente a Nino.
Lui era un ex fidanzato della mamma, un uomo intelligente, creativo, dalle mille risorse. Clara lo aveva conosciuto alle elementari, anche se la storia con sua madre risaliva ai tempi in cui lei aveva 18 anni. Nino era molto più grande della mamma, contro tutto e tutti avevano avuto la loro relazione, poi lei era stata costretta a tornare a casa. Ma il legame tra loro aveva resistito, evidentemente.
Quando Clara era alle elementari, Nino riapparve con suo figlio Antonio. I due bambini avevano la stessa età, o pochissima differenza. A forza di frequentarsi cominciarono a pensare che da grandi si sarebbero sposati. Lui era un bel rosso, con le lentiggini, Clara lo adorava. Nino aiutò Clara a dipingere il suo armadio, disegnando i volti dei protagonisti di Guerre Stellari, uno per anta. Era un bravo pittore, dote che per Clara era ispiratrice.
Tutti e quattro progettavano di trasferirsi nella terra di Nino, al sud della Spagna, dove avrebbero costruito la loro casa. Fecero un modellino in legno, una volta. Una casa quadrata, con un porticato ed un cortile interno, con tanto di alberi. Tutto su un piano e a pochi metri dalla spiaggia. Nino aveva il terreno e costruire una casa non era così difficile. Lo aveva già fatto insieme alla mamma di Clara, a Corio, vicino a Torino. La casa c'era ancora, in legno, pietra e vetro con un grande camino centrale e una vista eccezionale.
Clara ci andava spesso, allora, con Nino e Antonio. Lì aveva sparato i primi colpi col fucile, lì aveva spaccato il ghiaccio nel pozzo per lavarsi il viso, lì aveva mangiato la neve con lo sciroppo al ribes e letto le avventure di Tin Tin.
Poi, ad un certo punto, Nino e Antonio erano spariti. Clara non sapeva perchè, ma essendo piccola non se ne fece un problema.
Così, nell'estate '87, quando niente al mondo poteva distrarla dalla sua "missione", Clara cominciò a pensare a Nino.
E Nino arrivò.
Un pomeriggio qualcuno suonò. Una volta uscite, Clara e sua mamma si ritrovarono davanti il vecchio amico. Sicuramente cambiato, più curvo e triste, scalzo alla giuda della sua giardinetta. Suo figlio non era più con lui, la madre lo aveva preso con sè e portato in Francia. Non lo vedeva spesso e forse non tutto gli stava andando bene.
Parlarono a lungo, anche se rimasero fuori tutto il tempo. Clara sapeva che il fatto di pensare a lui e di vederlo comparire improvvisamente non era una coincidenza. Le capitava spesso.
Dopo quel giorno Nino scomparve dinuovo e nonostante Clara abbia pensato a lui qualche volta, non è mai tornato.
L'idea di una casa sul mare, in Spagna, con una famiglia stravagante di artisti le era rimasta in mente. Non importava che non fosse la sua famiglia originale. Le tornò la nostalgia del suo amico rosso, dei progetti di vivere insieme, di volersi bene per sempre.
Clara sviluppò un legame particolare con la Spagna, che resta il posto dove vorrebbe scappare ogni volta che le cose si fanno difficili. Il posto dove perdersi e vivere libera, il posto da cui veniva quell'uomo misterioso e in cui G.P. spesso spariva, il posto dove altri avrebbero deciso di vivere e altri di morire.

Da ascoltare:"Si tu non vuelves" di Miguel Bosè e Shakira

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