7.6.07

Clara e il suo show

Il momento era arrivato.
Era il 4/6/1987, il giorno del debutto di Clara come cantante. Aveva accettato senza pensarci su, in fondo canticchiava da quando era piccola. Non aveva valutato l'impatto del pubblico, pensava di esserci abituata, pensava che non sarebbe stato difficile, nemmeno un po'.
Aveva preparato tutto, con cura e attenzione. Aveva indossato il suo costume e si preparava a cantare le canzoni di Madonna. Ma dentro cominciava ad avere paura.
Nei camerini tutto sembrava più difficile. Le ragazze che l'aiutavano erano pronte e un po' agitate. Loro non avevano mai ballato in pubblico. Avevano i loro costumi turchesi, cuciti con Clara e fatti su misura. Si erano truccate ed aspettavano che fosse il momento giusto.
Mentre si truccava, Clara ripassava mentalmente i passi del balletto che avrebbe fatto su "Holiday". Aveva montato la coreografia in poco più di una settimana, nei ritagli di tempo. C'erano dei punti che non le venivano ancora naturalmente.
Chiese un whisky. Lo trangugiò prima di salire sul palco, poi tutto cominciò.
La base di "Like a Virgin" fatta dal gruppo di Claudio era la prima. Clara attaccò al momento giusto, anche se le tremava un po' la voce. Con la coda dell'occhio controllava che le ragazze non si perdessero. Era pronta a suggerire loro i passi, ma preferiva non farlo.
La sala davanti a lei sembrava piena, la gente con cui di solito ballava era ammassata intorno al piano rialzato che fungeva da palco. Alcuni erano seduti sui bordi, altri arrampicati su tutto ciò che trovavano. Un ragazzo che Clara conosceva bene era sulle spalle di qualcun'altro. Tutti vociavano, ma non si capiva molto di ciò che dicevano. E non era così importante saperlo.
Clara indossava le sue onnipresenti calze nere strappate, una minigonna in raso a balze, un body nero a canottiera ed il gilet con gli specchietti che le era servito al saggio di danza classica del Teatro Nuovo. Ai suoi piedi un paio di stivaletti di pelle nera, stile punk, pieni di fibbie.
Cantò tutta la prima canzone attentissima ai particolari. Cercava gli occhi di Claudio, che era venuto apposta per lei. Lui, però, l'ascoltava dalla cabina dei d.j. come un vip.
Partì "La isla bonita", una canzone semplice quanto la precedente. Le ragazze confusero un paio di passi, ma niente di grave. Clara, microfono tenuto come una professionista, controllava davvero tutto. Suggeriva, ballava, cantava e osservava. La voce cominciava a funzionare bene, come lei era abituata a sentire.
"Live to tell" era quella che Clara temeva di più, quella che aveva provato meno e che aveva qualche basso in più. Le ragazze scesero dal palco per lasciarle il campo libero. Non c'era un balletto per quel lento. Clara continuò. Il pubblico cominciava a spazientirsi un po'. In discoteca tutto deve essere veloce, perchè la gente vuole ballare.
Clara fece finta di niente e continuò per la sua strada. Forse non era eccezionale, ma era certa di aver fatto un lavoro migliore di altri che aveva sentito. In fondo anche il lento non era eterno.
Così arrivò il momento di ballare. Clara approfittò del microfono per ringraziare tutti.
Poi lo lasciò e si mise in posizione per la sua ultima fatica. Ballare era più facile. Lo faceva da sempre e da sempre in pubblico.
Non sembrava nemmeno stanca. Il balletto scorreva senza grossi intoppi. In ogni caso nessuno se ne sarebbe accorto, tranne Anita.
Anche il balletto finì, con una serie di spaccate ed un inchino.
Poi ci fu la premiazione per la serata, ed una targa andò a Clara e alle sue amiche per il lavoro fatto. Era a posto. Aveva fatto tutto. Si rifugiò nei camerini con Claudio, a farsi rassicurare.
Lui fu carino come sempre e le tirò su il morale. Ogni volta che finiva qualcosa, Clara pensava di poter fare di meglio, quindi non era abituata a godersi semplicemente il momento.
Andarono a ballare i lenti. Dal bordo pista, il ragazzo col cappello la guardava ballare con Claudio e la detestava un po', anche se era finita.
A fine serata, dopo i lenti e la chiusura, Clara prese i suoi soldi dal proprietario del locale, si fece una birra con lui e i d.j. mentre il personale ritirava tutto, poi tornò a casa con mammà.
La sua serata era passata, l'occasione sfruttata. Il futuro là che l'aspettava...

Da ascoltare: "I want you" di Madonna

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