4.7.20

Ci ho messo un po'...

Non so se sia a causa di Mercurio retrogrado, ma l'ultimo periodo è stato segnato da ritardi, contrattempi e scocciature che mi hanno anche un po' tolto l'entusiasmo.
Durante la chiusura ho avuto tempo di fare l'editing e di preparare il mio ultimo divertissement per la pubblicazione. Dopo una serie di esperienze non del tutto positive e di considerazioni e meditazioni furibonde tra me e me, ho deciso che avrei pubblicato questa storia in self. Sì, è vero: non sono capace di farmi pubblicità e alla lunga può essere controproducente, ma cercare un editore è ogni volta estenuante e ogni volta qualcosa non mi rende soddisfatta di ciò che faccio.
Non è una questione di guadagni; alla fine se coi proventi dei libri ci faccio sì e no una pizza all'anno, non è che ci sia da immaginare chissà quali risvolti. Più che altro è che quello che scrivo non è mai solo quello che sembra e spesso non ha un genere ben definito, oppure ha un genere definito ma esula dai parametri di quel genere e non è pubblicabile, oppure è scritto appositamente per risultare un "fumettone" e non mi interessa se non è originale a sufficienza perché non cerco di fare Letteratura, a me preme di raccontare storie.



Quindi ho scritto la storia di Wendy.
Non so se la ricordate (o almeno se quelli che hanno acquistato il racconto "La caccia" anni fa se la ricordano), ma è una signorina che va a caccia di vampiri in postacci a luci rosse e che durante una delle sue missioni incontra tale Michael. Vampiro, cattivo, sexy, perverso.
Ecco, siccome avevo in mente di scriverne più episodi, poi il mio editore vecchio ha ceduto l'azienda ad altri e mi è un po' passata la voglia, a un certo punto ho ritirato il racconto e l'ho tenuto al caldo, coperto da un panno, finché non è cresciuto.
La mia pagnotta è diventata un romanzo che è sì erotico, ma come al solito è tante altre piccole cose e che mi è piaciuto moltissimo scrivere. A volte un po' esagerato, forse, ma pieno di sfaccettature e di introspezione (detto di un erotico in effetti suona strano).
Quindi ci ho lavorato e ora è un ebook carino, confezionato tutto da me. Aspetto di stringere il cartaceo in mano per dire se la sensazione è quella giusta, ma per me il lavoro vale la pena.
Ci ho messo un po' anche a dirlo, perché non so farmi pubblicità. Non ci riesco e probabilmente non ci riuscirò mai.
Però è qui. Io ve lo consiglio. Si chiama "Il gioco dei vampiri" ed è una cosa importante per me.
A voi il piacere. Tutto...