6.6.07

La rinuncia

Ho fatto della rinuncia il mio stile di vita.
Ho imparato a perdere le cose, ho imparato a vivere anche senza. A dare ad ogni cosa il giusto valore. A non considerare niente davvero necessario.
Ho vissuto con poco, ma non mi dispiace. Non ho fatto viaggi, non ho visto concerti, non ho fatto grandi cose. Sono sopravvissuta ad ogni perdita. Economica, emotiva, affettiva.
Ho pensato, per un po', di aver perso tutto perchè me lo meritavo.
Pensavo di essere un mostro di persona, di non meritare niente di buono, nessuna gratificazione.
Mi sono negata anche la percezione dei miei stessi sensi, tanto che mi si poteva toccare senza che io sentissi nulla. Mi si poteva avere senza che io provassi anche solo l'ombra del piacere.
Mi sono tolta amici, ho rinunciato a cose e persone cui tenevo. Sono stata la mia stessa carceriera.
Ora io non ho paura di perdere qualcosa. So che vivrei comunque.
Non sono più molto sicura di non meritarmi le gioie e le piccole soddisfazioni che la vita offre.
Non credo di voler rinunciare ancora a vivere, per quanto in certi momenti la vita sembri spietata e ingiusta.
Come mi sono imprigionata, io voglio uscire.
Voglio rinunciare a punirmi, voglio smettere di pensare male di me. Smettere di prendermi troppo sul serio.
Sono solo un insulso ammasso di cellule, nell'economia di questo universo. Non voglio arrabbiarmi, non voglio dare peso alle mie paranoie. Voglio ridere, voglio che le persone accanto a me mi scoprano, e che ridano con me.
Voglio volare...

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