29.9.17

Rieccomi

Staccare per un po' mi ha aiutata.
A dire il vero sono ancora staccata ma da qui a fine anno ho molto da fare e pian piano sto riprendendo gli spazi che ho lasciato vuoti. In realtà, mentre meditavo sulla mia vita e sul mio corpo, (e sull'inutilità dei pulsanti per prenotare l'attraversamento stradale, anche) ho trasformato i racconti che avevo scritto qui e quelli che ho pubblicato nelle antologie, più qualcosa che avevo pronto in un libro che si chiama "Presenze", disponibile sia in cartaceo che in ebook a prezzi minimi, perché mi spiaceva avere lavori sparsi in giro quando la maggior parte dei racconti era nata, appunto, per essere una raccolta. Per le sinossi dei racconti c'è la pagina apposta qui sul blog.


Probabilmente, come accade spesso negli ultimi tempi, saranno in due a leggerli. Pazienza. Chi mi conosce sa che non faccio praticamente nulla per promuovermi e quel che faccio lo faccio male. Quindi ben mi sta.


Per il resto sto cercando di distrarmi con un progetto parallelo (e mi direte "parallelo a che?", e avete ragione ma io ho sempre un progetto parallelo a un progetto parallelo) che non mi porterà da nessuna parte e di ricostruire pezzi di me, cosa che immagino invece mi porterà a una vita migliore - la prossima.
E continuo con la mia dieta, anzi, ho appena ricominciato e al contempo deciso che dopo il prossimo giro smetto. Perché sto bene. Cioè, ho ancora quei chiletti in più che vorrei perdere ma non voglio che diventi un'ossessione o che mi privi di gioie troppo a lungo. Alla fine mangio sano, faccio sport e mi mantengo bene. Poi, appena avrò riordinato le idee, avrò altro da dire anche sul corpo, ulteriori riflessioni.
Diciamo che da marzo a questa parte mi sono resa conto di tante piccole cose che voglio cambiare e che sto lavorando per essere una versione di me stessa che non mi faccia troppo schifo.

Sì, lo so, esagero.
Però a volte, per paura, comodità o abitudine, ci si lascia avvolgere in uno strato di bambagia che protegge dagli scossoni della vita ma allo stesso tempo la appiattisce  ogni giorno di più. Quindi: o mi lasciavo morire così oppure mi davo una mossa. Ok, buona la seconda.

Non si trova un lavoro manco a pagare (ma se non hai un lavoro, con che paghi il lavoro che cerchi?), se hai un requisito non hai gli altri dodici, se ne hai dodici ti manca quello fondamentale. Visto che per me è possibile dimostrare dieci anni di meno ma sulla carta ho una certa età, visto che ho un diploma e non ho una laurea, visto che ho fatto mille esperienze - tranne quelle giuste, evidentemente - e il più delle volte le ho fatte in nero (o comunque non dimostrabili), visto che ho un lavoro part time... Non vado bene quasi per niente tranne forse fare le pulizie. O forse mi chiederebbero la laurea anche lì, chissà.

La pole va bene, quella sì. Ho due gare in programma e zero voglia di gareggiare, ma mi verrà. Alla fine mi diverte incontrare gli amici che seguo costantemente su Facebook e farci due risate tra un glitter e un tacco 20. Quindi mi alleno, come sempre, e medito cosa fare alle prossime (perché ad aprile e giugno del 2018 sono di nuovo lì) e, ancora, sull'utilità del premere il tasto di prenotazione ai semafori...
Chiamale, se vuoi, ossessioni.