23.1.20

L'inizio, la fine, l'inizio...

Gennaio, "Il carro" del conflitto e delle opposizioni.
Come un fuoco inaspettato e feroce divampa, il bisogno d'amore. A lungo atteso, per niente semplice, ciò che comincia e non comincia mai... E lacrime, e cuore che si spezza in mille pezzi. La fine, l'inizio, la fine...

(Tarot del la Nuit, A. Bach, C.A. Eschenazi)
Questo farsi onda distruttrice, questo ridere sguaiato nel gelo. Questo pianto amaro, amore.

Febbraio, "La ruota" del mondo che viene. Le Parche che tagliano il filo, l'inizio, la fine, l'inizio... E sangue e sorrisi, e musica e stelle, e tutto ciò che il mondo offre finché potrà soffiare questo vento.
Fortuna. Vita...

20.1.20

L'analisi illogica del testo 10 - Uomini bassi in soprabito giallo

Ted rise, una risata spontanea e solare che fece prendere coscienza a Bobby del suo grande disagio. "Non intendevo bassi di statura", precisò. "Uso 'basso' alla maniera di Dickens per intendere persone dall'aria alquanto stupida... e alquanto pericolosa. Il tipo di individui che troveresti a giocare a dadi nei vicoli, per esempio, a passarsi una bottiglia di liquore nascosto in un sacchetto di carta durante la partita. Il tipo di individui che si appoggiano a un palo del telefono e fischiano alle donne che passano dall'altra parte della strada mentre si puliscono il collo con fazzoletti che non sono mai veramente puliti. Individui che considerano eleganti i cappelli con la piuma nella fascia. Individui che danno l'impressione di avere tutte le risposte a tutte le domande più stupide della vita. Non mi sto spiegando molto bene, vero? C'è niente di quel che ho detto che evoca in te qualche ricordo, un'idea?"

Chi di noi non ha perfettamente idea del tipo di persona descritto qui sopra? Uomini bassi in soprabito giallo è il titolo del primo capitolo di Cuori in Atlantide di Stephen King. A tratti uno dei miei preferiti per la chiarezza delle immagini e per la poesia che racchiudono.
Io ho quasi la certezza di essermi specializzata in questo tipo di "incontri". Uomini che sono tali solo per una questione genetica e di appartenenza a una specie. Qualcosa che ricorda le faine di Roger Rabbit, sempre a caccia di vittime facili e arroganti da far schifo.
Sono quei personaggi che anche se si tratta del verso giusto in cui girare il caffè, si fermano a spiegarti la vita e che sono talmente presi da se stessi e dalle proprie convinzioni da passare sopra al prossimo con un rullo compressore senza battere ciglio.
Sono quelli che si insinuano nella vostra vita per diventarne padroni. Sono quelli a cui piace usare le debolezze dell'altro come arma per controllarlo, sono abituati alla menzogna e si divertono a vedervi annaspare nella salamoia. Quelli che ti raccontano che non sanno distinguere un sì da un no o che ti suggeriscono che l'unica preoccupazione che una donna dovrebbe avere è di risultare "scopabile" agli occhi di un uomo, o che già solo una persona debba sentirsi onorata per averli accanto e non dovrebbe desiderare nulla di più nella vita. Quelli che sono pronti a svuotarti di ogni energia.
Come succede spesso, un romanzo classificato come horror ci mostra quali siano gli "umani" pericolosi.

Pensavo di dire mille cose, in questo post. Invece no. Solo di fare attenzione.
Fateci attenzione quando scambiate due innocue chiacchiere con qualcuno: forse stanno cercando voi come in Cuori in Atlantide cercavano Ted Brautigan. Sicuramente non vogliono il vostro bene, ma cercheranno di usarvi per arrivare dove vogliono e, sappiatelo, sono davvero bravi a farlo. Non si sfugge a lungo alla loro caccia, a meno di affinare l'intuito e avere ottimi amici accanto.