5.3.08

Un italiano vero

"L'altro giorno, mentre andevamo in centro...", "Quando mangevamo la frutta...", "Ci avevo già pensato, poi mentre parlevamo mi è passato di mente"...
Questo mi capita quasi ogni giorno.
Per carità, non sono io a dirlo, ci pensano altre persone.
Mi chiedevo solo se io sono andata in una scuola diversa, da piccola. O se c'è una sorta di impugliesimento globale, mettendo bene in chiaro che non ho assolutamente nulla contro i pugliesi.
Tutti questi verbi mi sembrano derivare da un vocabolario tipico da personaggio di Lino Banfi vecchia maniera. Possibile che ci siano persone che non conoscono la grammatica delle elmentari? Siamo nel 2008...
Andevamo, voce del verbo andere?
Mangevamo, voce del verbo mangere?
Parlevamo, dal verbo parlere?
D'accordo, ho una sorella che scriveva L'orenzo; che "gli dava da mangiare il gatto (nel senso che dava da mangiare al gatto)"; che mangiava uno spicchio d'uva e chiudeva la manica della porta... Ho fatto il tirocinio in una quarta elementare (ebbene si, sarei diplomata maestra, chi l'avrebbe mai sospettato?) in cui la maestra vera esordiva con "chi non avesse capito alzasse la mano", o "se volete le fotocopie uscite le cento lire"...
Dovrei essere abituata all'uso incondizionato del condizionale, alla congiunzione del congiuntivo e all'abuso dei verbi e delle parole. Insomma, vivo qui, guardo la tv, ascolto i discorsi... origlio.
Conosco gente che pensa che l'harakiri sia uno sport. Che pensa che la CEI debba abbassare gli stipendi ai politici, che nelle previsioni del tempo "centro nord" indichi solo la Lombardia.
E va bene, non devo avere la puzza sotto al naso. In fondo è stata una mia scelta di non frequentare intellettuali, sono noiosi.
E va bene, ho smesso di stressare le persone con le puntualizzazioni. Spesso si ottiene l'effetto contrario. Quindi lasciamo perdere.
Solo che mi deprimo, giuro. Più vado avanti e più penso che l'italiano stia diventando un optional, solo che anche l'inglese lo è, non è che abbiamo sostituito i dialetti con l'italiano e l'italiano con una lingua più diffusa. Abbiamo semplicemente sostituito la nostra lingua col niente.
Non solo, visto che tanto non la parliamo più, ce la cambiano sotto al naso e quando apriamo bocca davvero non diciamo quello che vorremmo. Quante parole hanno assunto un significato completamente diverso da quello originale senza che ce ne accorgessimo?
Ho paura, perchè senza la possibilità di comunicare noi non abbiamo alcuna facoltà di scegliere, di giudicare, di comprendere, di dare una direzione alla nostra vita che abbia un senso.
Ripeto, non sono una intellettuale. Però almeno mi sforzo di migliorare.

5 commenti:

Even Evil ha detto...

"impugliesimento" è un termine bellissimo :)

ciai propio raggggione comungue ;))

Ciao
D. (evenevil dal blog di Romins)

PaolaClara ha detto...

E tu pensa che non mi ricordo proprio tutto...
Nel mio caso può essere rincoglionimento.
Comunque so da che blog arrivi, il che già denota una resistenza allo stato mentale di cui sopra.
Ciao!!!

Anonimo ha detto...

Le parole si stanno ormai prosciugando. "Fottere" ad esempio vuol dire cadere (fottere per terra), fare sesso (fottere nel letto), rubare (fottere i soldi dal cestino dell'elemosina), disinteressarsi (non fottersene), sbrigarsi ad eseguire una cosa (fottersi a venire), farsi fregare (farsi fottere), insulto auto-manipolatorio (fottiti)... e così "cazzo" che può denotare una misura maggiore della norma sia in senso fisico (una cazzo di barca) che in senso figurato (un cazzo di silenzio), quando si è qualcosa di serie B (un buttafuori del cazzo) o - unito a un insulto - un superlativo assoluto (un idiota del cazzo), un organo genitale (...), una imprecazione (variante di arciderbolina o mannaggia), un senso di stupore come a dire "ma va?" (e che cazzo!), qualcosa di improbabile (ma che cosa cazzo dici?), o qualcosa che denota bruttezza (che giornata di cazzo) o, invertendo, bellezza (che cazzo di giornata che è uscita oggi)... e potrei andare avanti ma il letto mi chiama. Ormai tutto il lessico si sta riducendo alle volgarità, dobbiamo adeguarci. W LO BAGAGLINO!!! CANALE CINGUUUUU

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
PaolaClara ha detto...

In realtà a preoccuparmi non è solo la volgarità, si sa che se manca la cultura si scivola sempre più nello scurrile (termine obsoleto, lo so). Mi preoccupa il fatto che le parole cambino di significato senza che uno se ne accorga o senza che lo si faccia notare. Non vorrei trovarmi in un mondo dove per "rivoluzione" si intenda il mantenimento delle cose così come sono e per "libertà" la mancanza totale di possibilità di scegliere. A quel punto sarebbe complicato esprimere concetti senza cadere in una trappola al cui paragone Babele sarebbe un posto dove si conversa amabilmente.