28.11.11

Buon sangue


Mick St.John
C'era un tempo in cui una figura immortale popolava le mie fantasie e le notti insonni.

Il fascino del vampiro, creatura della notte raffinata quanto crudele, sensuale e brutale, mi attirava più degli altri mostri.


Finora sono stati un po' la mia ossessione. Non riesco a starne lontana, sia quando si tratta di libri che quando si parla di film e telefilm, sia che siano seri, sia che siano decisamente divertenti, restano uno dei miei svaghi preferiti.
Victoria



Nelle mie notti insonni dotate di lettore dvd mi sono sbizzarrita a seguire film e telefilm. Già lo sapete, se seguite da un po'. Oggi, mentre i miei gusti cominciano a cambiare, voglio ricordare quelli a me più cari e aggiungere qualche piccola new entry. Poca roba, ma essenziale.

Josef Kostan
James


Continuo ad amare i cattivi della saga di Twilight, bellissimi e ormai defunti James e Victoria.


Eric Northman


 Il mio affetto per Josef e Mick  di Moonlight resta intatto anche se non esistono seguiti alle loro avventure.






Continua il mio amore per True Blood, incontrastato nonostante l'inizio della quarta stagione mi abbia lasciata un po' perplessa (ma so che mi rifarò in seguito, ne ho viste delle belle). A Eric si è aggiunto il suo creatore Godric, vampiro suicida, e la spettacolare Jessica, che amo da subito.

Jessica Hamby


Godric



 







Mi diverto con The Vampire Diaries anche se trovo improbabili le pettinature di Damon e insopportabili le sue smorfie, comunque il ragazzo ha degli occhi che bastano a nascondere il cielo, ed è cattivello anche lui, quando vuole.


Damon Salvatore








Black Hat








Si è aggiunto alla lista l'ex sacerdote vampiro conosciuto come Black Hat nell'universo di Priest, film vampirico solo fino a un certo punto, più un western fantascientifico bizzarro e con una chiesa inquietante. Il posto nel mio cuore spetta a Paul Bettany, ma non essendo vampiro qui non ci sta.



E la piccola Eli, quello che un tempo era Elias, dall'universo ghiacciato di Lasciami entrare, la poesia pura riguardo ai vampiri. Niente di più dolce e letale.
Eli
   

24.11.11

Too high...

Aspettava con ansia di vedere il suo filmino.
La ragazzina di nove anni con un orribile caschetto biondo ordinato e liscio non riusciva a stare ferma. Il suo ennesimo tentativo registico con la telecamera super 8 della madre era appena arrivato dal negozio dove l'avevano sviluppato e arrotolato a dovere.
Il proiettore scattò, col suo trrrrr fastidioso e lo schermo bianco che fino a poco prima aveva brillato di milioni di diamanti cominciò a mostrare i primi fotogrammi.
Un bianco e nero con mano salda. Il prato dietro alla casa in montagna, una panoramica dei dintorni, luogo di giochi e lotte selvagge con altri coetanei. Poi lo stacco. Lo stesso panorama da una prospettiva differente. Poche immagini e la madre del caschetto biondo cominciò a tremare. Mentre il filmino andava avanti il sospetto che la figlia fosse una pazza scriteriata si trasformò in certezza. Le riprese, una ad una, raccontavano del gruppo di decenni che si riuniva nel cortile della casa di Jovenceaux colto nel compiere una delle tante missioni.
Il condominio in costruzione al di là del prato era grande. L'ingresso della combriccola era avvenuto dal piano dei garage, da lì avevano preso le rampe che ancora non erano scale piano dopo piano, sempre più in alto. Sfiorato con le mani i mattoni nudi e camminato deliziosamente in bilico sulla tromba delle scale. Poi si erano avventurati agili come scimmiette su per le impalcature e si erano divertiti sul tetto, a cinque piani dal suolo.
La giovane regista si era allungata oltre il limite delle tegole e aveva ripreso il suolo, i macchinari, le pale e i secchi degli operai che ogni giorno tranne la domenica lavoravano in quel luogo.
Uso perfetto di zoom e messa a fuoco. Mano sempre ferma, equilibrio totale.
La ragazzina nel suo caschetto era così contenta dell'opera che quasi non capiva il disappunto materno, come se l'apprensione fosse ingiustificata. In effetti lo era. Lei era lì, la telecamera e il filmino erano sani e salvi, nessuno del gruppo si era fatto male.
Ma da quel momento capì che non avrebbe mai più potuto documentare le sue fughe verso l'alto. Tante ce ne erano state prima, tante ce ne sarebbero state. Perchè il mondo visto da sopra fa molta meno paura.

21.11.11

Le notti insonni di Paola Jekyll e Clara Hyde

Non ci siamo.
Quando vai a letto alla mezza e tre ore dopo sei lì che fissi il soffitto, coccoli le gatte, vai fino in bagno, poi torni, poi ti giri e ti rigiri con le cose più assurde in mente... non va.
Non ho preoccupazioni di alcun tipo (se non una scarsa voglia cronica di lavorare e qualche speranza di pubblicare un primo romanzo), niente di urgente, niente di intollerabile. Eppure l'insonnia mi ha riacchiappata.
Tra sabato e domenica, soprattutto, quando ho ceduto alla maledetta e ho lasciato che i pensieri assurdi corressero liberi tra i due neuroni che girano inseguendosi nell'acquario del mio cranio.
Così ho deciso di non perdere il blog collettivo di recensioni cinematografico/televisive che ho su Splinder (che pare chiuderà a breve, ma c'è ancora tempo) come precedentemente pensavo. Allora ho pensato anche che avrei dovuto correggere l'intestazione. Così non andava. Era riferita alla mitica proiezione della "Corazzata Potemkin" di Fantozzi. Ma siccome "Lo sguardo della madre e la carrozzina" come titolo di blog era un po' lungo avevo optato per "L'occhio e la culla" per associazione di immagini... Poi il sottotitolo del blog che citava il commento di Fantozzi al film avrebbe chiarito. Ma no, non mi piaceva più. Tutta questa storia erano le mie idee di qualche anno fa, ora volevo un titolo nuovo. Così è partito "Recinzioni selvagge - blog a recensioni sparse", qui su Blogspot.
Con molta calma lo devo mettere a posto, inserire i nominativi degli altri partecipanti, riordinare i post, insomma ricominciare anche se parte del materiale già ce l'ho. Ma mi piace. In fondo ho sempre e ancora voglia di raccontare il mio mondo in tutte le sfaccettature possibili. Anche se avendo da lavorare, da scrivere, leggere, vedere film, telefilm, amici, maestri... beh, il tempo è poco.
Ma il pensiero vagava, l'altra notte. Ed ecco che appare una nuova scena del romanzo che sto terminando, una cosa che mancava, nei dettagli precisi e nell'atmosfera sfumata e confusa che doveva avere. E che ancora non ho scritto. Mi porterà avanti verso il finale, ancora una volta guidata dal sogno, come tutto questo romanzo fin dall'inizio. Perchè proprio mentre la mia Jane si risvegliava intontita, io ricominciavo a dormire.
Pacifica.

18.11.11

Inutile

Lamentarsi...
Spesso e volentieri quello che si ha, si merita. O s'è cercato.
Bisognerebbe smettere di aspettare che altri risolvano i nostri problemi.
Bisognerebbe smettere di aspettarsi miracoli che non possono avvenire.
Smettere di credere che a pagare debba sempre essere qualcun altro.
Smettere di evitare di fare la scelta giusta per comodo.
Evitare di pensare che il proprio bene sia diverso da quello degli altri.
Cominciare a immaginare una vita diversa.
Questo ci vorrebbe.
Ma è faticoso, e noi non siamo gente che ama faticare.

10.11.11

La mia prossima me

Se qualcuno mi chiedesse di immaginare la mia prossima vita io vedrei questo:
Vorrei essere ombra e cattedrale, avere radici profonde, nutrirmi della terra e danzare al soffio del vento.
Piangere lacrime di pioggia, avere il tempo di crescere e di osservare il mondo.
Non avere padrone, solo la spinta della Vita che mi possiede.
Essere Vita io stessa.
Sentire in modo diverso il tempo che passa, lasciarmi andare mentre intorno la realtà cambia. Vorrei amare il sole e sussurrare alla luna mentre tutto ondeggia frusciando.
Guardare il cielo coi piedi in terra, esserci come natura e non come pensiero.
Avere linfa, foglie e rami. Nodi e radici. Forme non umane, non inventate dalla mente.
Non vorrei altro. La calma e la pazienza del seme che cresce nonostante tutto. L'amore e la condivisione del tutto con tutto il resto.
E niente memoria, solo cicatrici sul mio tronco su cui chiunque altro possa inventare storie. Solo piccole incisioni casuali a cui affidare la mia storia, segni indelebili come i miei, ma senza il ricordo del dolore.
Solo Vita.


9.11.11

Un anno e nuove sensazioni

Ci sono parti di noi che tendiamo a non vedere.
Mia mamma diceva sempre di fare attenzione a mettere il fondotinta o qualsiasi crema da viso anche sotto alla linea della mascella e vicino alle orecchie, perché molte donne non lo fanno e hanno perennemente in faccia l'effetto Pierrot (o clown in alcuni casi). Diceva che anche vicino alle orecchie era la mia faccia, anche il collo e il decolletè erano miei e che come curavo l'aspetto del viso avrei dovuto fare attenzione al resto.
Ci sono parti della nostra anima che tendiamo a non voler vedere, perché ci fanno sentire inadeguati al comune sentire. Come dire che i neonati sono brutti o che i vecchi puzzano. O che non proviamo i sentimenti giusti davanti a un episodio.
Credo che in quest'anno parte della mia vita si sia liberata di quell'altra parte di me che si costringeva a fare sempre attenzione a non disturbare. Mi sento più leggera e in qualche modo più vera. Ho gettato un fardello che portavo dietro da una vita, ho deciso di non punirmi più per aver contato troppo sulle mie capacità.
Forse è anche questo che mi ha fatto scattare quella molla che mi serviva a tornare magra. Dieta senza fatica, come dicevo tempo fa: "non privazione, ma mutazione". Una cosa che mi ha cambiato perfino i gusti alimentari, a parte la frutta che continuo a mangiare solo occasionalmente. Che per ora mi ha portata a metà dell'opera, ma che la settimana scorsa mi ha dato una bella soddisfazione.
Sì, perché incontrare un conoscente che non vedevo da oltre 25 anni e non solo essere riconosciuta, ma pure sentirmi dire che è impressionante quanto il tempo non sia passato per me... Embè: sputaci sopra.
Anche se in parte era un "complimento" piacioso mi ha fatto molto piacere, visto che 25 anni fa ero una ragazzina...
Insomma, a parte la nostalgia di mamma quest anno è stato portatore di grosse e buone novità.
E ora che il movimento s'è innestato ne vedremo delle belle...