Non conosco altro modo. Non ne vorrei un altro.
Io seguo la pelle, al massimo lo stomaco. Seguo il brivido e la sensazione. Non mi interessa capire, non subito. Soppesare se una cosa valga la pena o meno in base a ragionamenti non fa per me. Io lo so, semplicemente, perché la pelle me lo dice.
Mi piace sentire. Toccare o percepire. Lasciare che i brividi guidino il mio sapere. Che le parole svolgano il loro lavoro di creare mondi in cui perdersi senza per forza comprenderli. Il suono, come una carezza.
La voce, come un pugno. O come un bacio, come il profumo di una rosa.
Quando seguo la mente cado nei suoi trabocchetti e perdo me stessa. La pelle non tradisce mai. Non può farlo. Forse ho scelto un modo pericoloso di ascoltare, attraverso al pelle tutto è più immediato. Diretto, doloroso o estremamente piacevole.
Questo mi guida. Questo mi rende ciò che sono, questo e poco altro.
Un tocco gentile, la morbidezza, la forza. Lo scorrere liscio delle cose. Seguo la pelle, non so che altro fare.
Io seguo la pelle, al massimo lo stomaco. Seguo il brivido e la sensazione. Non mi interessa capire, non subito. Soppesare se una cosa valga la pena o meno in base a ragionamenti non fa per me. Io lo so, semplicemente, perché la pelle me lo dice.
Mi piace sentire. Toccare o percepire. Lasciare che i brividi guidino il mio sapere. Che le parole svolgano il loro lavoro di creare mondi in cui perdersi senza per forza comprenderli. Il suono, come una carezza.
La voce, come un pugno. O come un bacio, come il profumo di una rosa.
Quando seguo la mente cado nei suoi trabocchetti e perdo me stessa. La pelle non tradisce mai. Non può farlo. Forse ho scelto un modo pericoloso di ascoltare, attraverso al pelle tutto è più immediato. Diretto, doloroso o estremamente piacevole.
Questo mi guida. Questo mi rende ciò che sono, questo e poco altro.
Un tocco gentile, la morbidezza, la forza. Lo scorrere liscio delle cose. Seguo la pelle, non so che altro fare.