2.8.11

Estetica e genetica moderna

Eccomi in ferie e con un post frivolo.
Lo so non è da me, ma giuro che poi smetto. Insomma, posso smettere quando voglio... o no?
Guardo le foto di mia mamma. Guardo la gente in giro.
Come si è estinto il punto vita?
Magari è una perdita solo per me, ma giuro che ai fini dell'estetica generale è - era - importante. Non ci sono state glaciazioni, nessuna inondazione - insomma, non da causare l'estinzione di un carattere così comune negli anni 50/60 - qualche radiazione sì, cibo geneticamente modificato forse, cambio di abbigliamento (?). Non lo so. Sta di fatto che le donne come mia madre o della sua epoca comunque potevano vantare un punto vita, potevano avvalersi della legge del 90-60-90 che per anni ha ossessionato anche me e che per almeno un lustro ho potuto esibire. Un minimo di proporzione.
Qualcuno dà la colpa alla vita bassa che da un po' condiziona la nostra lista acquisti. Quello che indossiamo può cambiarci il fisico? Quindi da ora in poi corsetti stile Vittoriano per rimediare alla sproporzione?
Non so, credo sia più profonda la mutazione genetica. Le donne acquisiscono tratti maschili, gli uomini si depilano le sopracciglia... Una roba così.
La fine di una specie.
Cosa invece che colpisce anche il mio gentil consorte è la mancanza di bei fondoschiena da osservare. E non posso dargli torto. La fiera del basso. Basso e piatto perlopiù. Cioè... Va bene magre, ma accidenti! Un minimo di solidità lì dietro... Che diamine. Un gluteo sodo e sporgente. Un minimo, minimo di rotondità.
Sarà che anche lì il fatto di usare pantaloni talmente a vita bassa che si rischia di perderli per strada porta a indossare capi con almeno una taglia inferiore alla propria, con conseguente strizzamento verso il basso della massa muscolare non proprio tonica...
Che poi, benedetti produttori di jeans, e mettere le tasche posteriori in modo che non facciano sembrare quei fondoschiena ancora più rasoterra?
Che io mica posso dire di avere uno stacco di coscia, ma nel mio metro e sessanta tento di sfoggiare un abbigliamento che esalti le mie qualità. Mica tento di farmi più brutta, io.
Gamba corta? -> Vita alta
Gamba corta? -> Tacco
Gamba corta? -> Via gli stivali!
Mi dite che negli anni 70 si usavano i jeans a vita bassa? Certo, ma con zeppe vertiginose. E il pantalone a coprirle. Chi avrebbe notato una gamba corta, un sedere basso? Nessuno.
E basta con le cinquantenni sovrappeso che sfoggiano fuseaux bianchi. Si vede la cellulite (che, sì, si vede anche nelle ventenni coi pantaloncini, ma almeno loro hanno 20 anni), si vedono i rotoli, si vedono gli anni comunque. O non li dimostrate affatto, o è meglio cambiare look.
E ragazze, please. Un occhio allo specchio prima di uscire. Non importa essere alla moda se si risulta il clown della compagnia. Osate qualcosa di più. Staccatevi.
E ragazzi... i pantaloni stretti se siete privi di muscolatura... e molli che sembra vi portiate dietro un pannolone carico di robaccia... e le sopracciglia... per favore.
Fate un piacere a una povera anziana di 40 anni... Basta. Siate voi stessi, siete belli e giovani. Imparate a valorizzare il vostro aspetto, a volervi tanto bene da non sottostare a questo obrobrio. Davvero.
Vi parla una che non si è mai vergognata ad andare contro corrente e che ancora lo fa, nonostante tutto. Ma con stile. Perché lo stile è quello che conta. Ma non quello di chiunque altro, il vostro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il punto vita....e le sopracciglia.....ah, già, che tristezza!!
Fabio

PaolaClara ha detto...

Mica solo quello, solo che quello salta agli occhi...