21.4.14

Disaffezioni

Capita all'improvviso, il più delle volte.
Qualcosa che hai sempre amato, che riempiva di significato le lacrime che ti portava agli occhi. Qualcosa che riconoscevi da distante e che ti teneva legata in ogni modo possibile.
Talmente bello che toglieva il fiato al solo pensiero.
Come la collina torinese. L'ho sempre amata oltre ogni limite. Per me poteva essere "casa", "sogno" e "storia"; quelle origini in cui tutti cercano rifugio di tanto in tanto.
Per me non erano persone, il rifugio, ma la collina. E quelle promesse che non ha mantenuto ma che sono rimaste e che fanno parte di me.
Fino a oggi.
Rientrando dal weekend di Pasqua ho guardato la collina, come sempre. E non l'ho amata. Non più.
Come se fosse cambiata, e forse lo è, ma più come se fossi cambiata io. E lo sono.
Ma mi son detta: "curioso"...
Io non la riconosco. Non è più mia. Ed era la cosa che più mi dava la sensazione di radicamento qui, come se Torino fosse tutta nella sua collina. E se Torino non è più lì, quanto tempo passerà prima che io capisca che posso andarmene da qui senza sentirne il peso?
Io che ho sempre detto che non me ne sarei mai andata, oggi in auto mi son chiesta se questo fosse ancora il mio posto o se esiste un altrove per me. Un altrove in cui non mettere radici, perché alla fine non credo di averne la necessità. Non sono un vegetale. Non ho mai amato l'idea di qualcosa che mi impedisse di muovermi.
Non ho mai desiderato di avere una casa mia, per esempio. A meno che non fosse una cosa "slegata" da me abbastanza da lasciarmi andare quando volevo.
E l'unica cosa cui mi sono sentita legata negli ultimi vent'anni,o trenta, è stata la collina che oggi non amo più.
Oggi.
Devo scrivermi la data da qualche parte, perché credo che la cosa sia sintomo di un cambiamento in corso, un altro, ancora...
E capita tutto, sempre, in un solo attimo.
Ti accorgi che il tuo mondo è cambiato.

4 commenti:

Easy runner ha detto...

Forse perché ti limiti a guardarla e non la vivi più dal di dentro come un tempo.
Per Easy invece, runner che la calpesta spesso con i piedi e vi affonda nella stagione delle piogge, le radici si fanno più profonde con il passare del tempo e le stagioni.
Vorrà dire che l 'amerò anche per te.
Un abbraccio easy.

PaolaClara ha detto...

Non l'avrei mai detto, Easy, invece è successo.
Come quando a teatro guardi sul palco e cominci a vedere i segni sul linoleum fatti con lo scotch e i costumi li scopri fatti di fodera e non di seta o raso, e improvvisamente il trucco dei ballerini ti sembra pesante, eccessivo.
Come quando scopri il trucco dell'illusionista. La magia finisce.
E non puoi farci niente, tocca scoprire un'altra magia...

monicabionda ha detto...

finisce la magia, e ti accorgi che non appartieni più a quel posto. Mannaggia, come mi ritrovo in queste parole...

e poi ci sono brandelli di Torino che ti riassalgono al cuore e alla testa e nel naso, quando ci ritorni dopo anni, ed è un giorno terso e limpido e freddo e la montagna ti bussa sulla spalla e tu sai di non poter tornare e... uff

PaolaClara ha detto...

Torino è in assoluto la città che più amo al mondo. So che se andassi via ne sentirei lo strappo, forte. Ciononostante ho avuto chiarissima la sensazione che questo mio amore sia cambiato, come a volte cambiano i sentimenti forti che si provano per una persona che finisce per allontanarsi, seppur involontariamente, dal nostro percorso.
Finisce la magia, il che significa che c'è spazio, forse,per una magia nuova.O per un amore disincantato, non "legato". Più libero.
<3