15.4.14

Sortilegio

In questo luogo di confine
tra la terra e il cielo,
l'altro regno in cui sono sovrana,
in cui sono solo pensiero e sogno;
qui hai scelto di vivermi per sempre.
Nessuna pallida finzione di realtà,
giorni e notti confuse
in un continuum che non può esistere,
personaggio di una favola
le cui parole stentano
a rimanere impresse.
Questo il mio destino.
Il limbo delle cose non dette, 
solo desiderate,
che non si muovono verso il vero,
ma restano indelebili
ed eterne in ogni caso.
Quasi vive e immobili.
Statue di corpi immersi in liquidi pensieri,
sangue che pulsa all'unisono
all'altro capo del mondo.
Il battito d'ali che distruggerà ogni cosa,
ovunque.
Perché pensiero siamo,
e parole soltanto.
Ma vibriamo insieme
e solo questo può cambiare un mondo.
Insieme.
Un noi che si fa corpo
e che non teme la decadenza di ogni cosa.
Un noi che muta forma e sostanza,
che noi viviamo in questo o in altro posto.
Altrove,
dove una cupa sovrana attende la sua notte;
o dove, quando l'altrove scompare,
conosce posto e luogo e non domanda.
Ché le domande vogliono risposta
e le risposte non soddisfano il bisogno.
Ché il bisogno è solo esserci
e noi questo vogliamo,
noi questo facciamo, ma non siamo.
Il desiderio d'essere qualcosa
si perde nelle immagini d'un sogno.
Odori e sapori che s'inventano
per creder vero tutto,
ma cosa è la realtà non ci è dato di sapere.
Vivo, nell'aria che tu Vita mi concedi,
perdendomi nel sogno che tu esista,
reale, e che un giorno resti.
Un solo giorno senza notti,
come in sortilegio,
che sia per sempre.
Perché per sempre sveglia,
io possa vivere sognando.

Nessun commento: