26.4.14

Movim(i)ento(s)


Ci sono momenti nella vita in cui tutto è attesa.
Questo non è uno di quei momenti... proprio no.
Uscito l'ebook de "Gli attimi in cui Dio è musica", sono in vista due presentazioni a Rieti. E probabilmente ce ne saranno altre, prima o poi.
E c'è il Salone del Libro, e Gazzetta Torino, cose da scrivere, conoscenze da fare, contatti da prendere...
E il torneo, che tanto andrà male. E il fantahorror, che ho ripreso in mano e che procede. E una nuova raccolta di poesie, e progetti a non finire. E i racconti di "Letterando", e la partecipazione in un'antologia del mio attuale editore.
E voglia di un cambiamento stabile, definitivo e che mi dia lo spazio per fare le cose che amo e che allontani da me il resto.
Lo so che chiedo molto.
Sono stanca. Non ho più voglia di perdere tempo e allo stesso momento ho una paura indescrivibile del futuro. Leggete il labiale... Fu-tu-ro...
Non ho mai detto questa parola? Può essere. Per me è sempre stato un tempo imperfetto e ancora lo è, non perché non ci creda - nel futuro - ma perché ora c'è e non è definito. Non abbastanza.
Ma ne ho sete.
Parecchia.
E quasi mi gira la testa.

P.

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