6.10.12

Un niente

Un gesto solito, l'indifferenza colpisce nel segno. Quando non esisti c'è libertà, in fondo.
E alla lunga ti abitui al vuoto che c'è al tuo posto. Lo riconosci come vero. Gli dai il tuo nome e lo fai vivere al posto tuo. Un modo diverso di vivere, invisibile e perennemente altrove. Diventa questo.
Non del tutto spiacevole, se si guarda bene.
Se si dimentica di esistere davvero si inventano mondi. E si comincia a desiderare di vederli davvero, di poterli vivere.
Di riempirli di oggetti propri, di dare loro colori e sapori che da invisibile non senti più.
E ti chiedi se sanguineresti in quei mondi come hai smesso di sanguinare qui. Se potresti sentire il tuo stesso corpo fremere di piacere, se i cibi saprebbero di buono o sarebbero insipidi come quelli che qui trovi gradevoli.
Che strano come un solo gesto possa farti cambiare un mondo. Basta poco. Un niente. Anzi, la mancanza di un tutto. La differenza tra la vita e la morte, forse.

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