16.4.12

Foglia

Ho, nel tempo, costruito un'immagine di me.
Scavando nel peggio del peggio mi sono rispecchiata, ammirata come fossi mostro. Ho dato i lineamenti al mio dolore e ho lasciato che il mondo mi guardasse come un piccolo Frankenstein, accozzaglia di pezzi senza un senso compiuto.
Ho pensato che tutto quello che mostravo fosse vero. Ho creduto alla mia stessa favola temendo l'ombra dei miei pensieri, sacrificandomi a ogni carnefice che volesse una vittima, lasciando che amore mi consumasse la vita. Come una sanguisuga ho lasciato che mi si attaccasse e prosciugasse ogni anima che ho amato.
Ho avvertito chiunque di non starmi vicino.
Così con l'amore ho distribuito distruzione e con le lacrime il sangue. Senza volerlo ho percorso le strade dell'inferno dandomi colpe che non ho mai avuto, sollevando i colpevoli dal loro delitto e infierendo su di me, penitente e immonda creatura.
Lo specchio non mi ha dato tregua. A ogni sguardo vedevo una cosa nemmeno più umana, indegna d'amore e di felicità alcuna.
Ma un giorno ho alzato lo sguardo e dentro allo specchio ho visto un'altra donna. Quella che non mi somigliava affatto e che invece ero sempre stata. Non quella che avevo dipinto.
Quella donna, ormai adulta, ormai disillusa, ormai consumata; quella mi ha portata qui.
Qui, oggi. Con un aspetto diverso che pare addirittura più giovane di prima, con una leggerezza di spirito mai avuta pur conservando una profondità che non m'è mai mancata. Con qualche sorriso in più, ma non più sarcastico, non caustico. Libero.
Perché libera mi sento e libera lo sono davvero. Anche da tutte le cose che dovrei fare e che tardo, anche da quel romanzo che vorrei pubblicare e da quello che vorrei finire.
La vita mi ha portata fin qui su di una foglia, in mezzo a una corrente che non avrei potuto risalire. Su quella foglia il viaggio è stato lungo, agitato e calmo allo stesso tempo. Su quella foglia arriverò alla fine del viaggio facendo quel che devo e quel che so. Quando sarà il momento tutto andrà veloce e bene. Pubblicherò, finirò libri, ne scriverò mille altri. Devo solo lasciarmi andare.

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