5.11.09

Predisposizioni

Oggi, ascoltando la radio, ho sentito Valeria Parrella affermare che non esiste un momento in cui una persona decide di fare la scrittrice. Pare sia una cosa che succede automaticamente, che la scrittura sia in qualche modo presente nella vita di chi è predestinato fin dall'infanzia.
Raccontava che alle elementari si scriveva delle poesie lei, per Natale, perché non le piacevano quelle che le insegnavano a scuola. Più avanti ha cominciato a scrivere i temi per le compagne durante i compiti i classe. Poi ha descritto come si sente quando può chiudersi nel suo studio e mettersi a scrivere.
Era come se stesse parlando di me.
Ho imparato a scrivere a 4 anni. Alle elementari ho scritto una specie di sceneggiato con gli dei dell'Olimpo come personaggi, portandoli in un mondo più moderno e mettendoli davanti alla tv o facendo loro affrontare le cose che quotidianamente vivevo io. Alle medie ho scritto un tema in versi, poi ho sempre scritto almeno due temi in ogni compito in classe. Uno per me, scritto direttamente in bella copia e uno o due per le vicine. Ho iniziato il primo romanzo a tredici anni (ma non l'ho mai finito, però non si può dire), non passa un giorno senza che io abbia buttato giù almeno qualche riga da qualche parte. Scrivo su fazzoletti di carta, sui biglietti del tram, su fogli sparsi, sul cellulare, su quaderni comprati appositamente, su questo blog e su altri 3 più o meno regolarmente. Scrivo anche di notte, certe volte, anche al buio per non svegliare mio marito. Poi devo decifrare il tutto alla luce del giorno. Però mi sveglio apposta.
Quando non riesco a produrre mi sento male. Intasata, prigioniera.
Scrivo cose assurde, cose vere, cose impossibili. Uso le parole per mandare messaggi, per liberare la mia anima, per placare le paure e la rabbia, la fame e la sete. Per raccontare tutte le mie sfaccettature, senza fermarmi davanti a nulla. non c'è pudore, non c'è il tentativo di compiacere qualcuno. Scrivo e basta. Come adesso.
Che io sia una scrittrice?

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ho imparato a legegre e scrivere prima dei 4 anni, ma non sono mai stato un gran scrittore. I miei temi in classe non superavano le 2 pagine e per farli sembrare più lunghi, scrivevo largo.
Avevo cominciato a scrivere un libro quando ero bambino, poi l'ho dimenticato lì, incompleto, salvo poi vedere, molti anni dopo, che uno scrittore di successo aveva pubblicato un libro con la stessa trama e dal cui libro ne avevano tratto un film con incassi miliardari.
E' meglio che faccio altro :-)

Anonimo ha detto...

Non dirlo a nessuno, ma malgrado io scriva discretamente bene, sopra la media diciamo, scrivere per me è sempre stato un parto. Anche quando scrivo per me stessa, mettere nero su bianco pensieri sensazioni emozioni opinioni, l'ho sempre vissuto come una violenza alla mia anima, alla mia privacy. oìOgni volta una cosa che devo fare con la rincorsa, 1,2,3 via, trattieni il fiato chiudi gli occhi e buttati, ecco una cosa così. Come andare dal dentista. Anche quando si è trattato di scrivere i miei saggi scientifici, la tesi di dottorato, mi prendeva una nausea pazzesca.
Per poi partire, perdermi nelle parole e entrare in trans... (non NEL trans, per carità!)
E poi c'è questo fatto che ho sempre dovuto modulare la scrittura a quello che mi veniva richiesto, imparare ogni volta una registro nuovo, e allora fai tabula rasa di tutto, e ricomincia, con esercizio, fatica, scrivi e riscrivi, trova la parola, costruisci con senso e soprattutto lima lima lima...
(ehi, logorroica sono diventata!!!)
File

PaolaClara ha detto...

Antonio , qualcuno ha la strana teoria che le idee siano vaganti nello spazio; chi é in grado di coglierle e metterle giù in una forma fruibile al resto del mondo ha più che altro il culo di beccare l'idea giusta al momento giusto e usarla. Più di una volta è successo anche a me con idee su storie e titoli che poi ho visto qualche anno dopo materializzarsi per mano d'altri...
File , io ad esempio non riesco ad adattarmi alle richieste. Questo già in generale. Lo stile, come hai vito, dipende da cosa sto scrivendo. Proprio non ce la faccio a scrivere e riscrivere, già copiare da foglio a pc per me è una sofferenza. Come rileggere un libro già studiato per un esame universitario. Limare è l'unica cosa che faccio volentieri... (pure un po' sarda, direi)