11.11.09

Il tempo delle medie 4 - imposizioni

Prima di iniziare le lezioni si pregava, tutte in piedi in aula nel nostro grembiulino azzurro col colletto bianco. Lo stesso prima di pranzo, in refettorio.
Messa una volta a settimana nella cappella della scuola e se possibile anche la domenica con la famiglia. Ogni settimana, inoltre, padre Renato veniva a confessarci.
Che poi, in una scuola femminile, che diavolo c'era da confessare? Che so, di non aver fatto i compiti? E che, lo devo dire a lui? Però toccava andare.
E s'inventava qualcosa ogni settimana.
Cattivi esempi a milioni. Ovvio. Più si reprime, più si ottiene un clima di ribellione sotterranea.
Così, in prima media abbiamo rischiato la sospensione. Non solo noi, tutte e tre le classi delle medie. Atti vandalici di vario genere che evito di scrivere, dei quali non s'è mai capito chi fosse l'autrice. E la madre superiora che ci dava delle schifose.
Non ho mai trovato un motivo valido per credere in quello in cui credevano loro.
Non sono servite le preghiere, le confessioni, le messe, le canzoni cantate col coro. Non era per me. Non lo è mai stato il catechismo, da cui scappavo ogni volta che non mi infilavano a forza nella casa della catechista (che adoravo, ma adoravo lei in quanto persona). Quando mi hanno chiesto se volevo fare la cresima ho risposto di no, ma me l'han fatta fare lo stesso.
Forse sarebbe stato meglio un esorcismo...

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