19.12.14

Specchio riflesso...

Ovvero, colta da sconforto in un agitato Dicembre.


Questo è un post stronzo, sappiatelo. E anche stanco, quindi poco lineare.
Come dicevo ieri, credo che manchi qualcosa alla mia scrittura. Più leggo gli altri, pubblicati o meno, più mi rendo conto che quella scintilla non è cosa comune. Storie sempre uguali, scrittura poco curata oppure ridondante, eccessiva. Punteggiatura stonata, grammatica vagante, narrazione che procede senza senso o con salti temporali non evidenziati dalla impaginazione. Cose che a leggerle una volta sola non le capisco. Tocca tornare indietro e rileggere.
E ancora, rileggendo, mi rendo conto che sposterei, cambierei, taglierei, e il testo non è mio.
Pagine intere che non trasmettono l'ombra di ciò che potrebbero.
Non perché sono d'altri. Perché come in uno specchio mi rendo conto che la mia scrittura, anche se magari più curata e pulita, ha lo stesso difetto.
Quando cantavo sapevo di avere voce e intonazione, ma mi mancava il "tiro" che è quello che fa funzionare un pezzo e che te lo incide nella testa al primo ascolto.
Quando ballavo stessa cosa, mi impegnavo, sapevo la mia parte e quella di quasi tutte le "colleghe", ma non sarei mai stata una prima ballerina. Giulio Cantello, il mio insegnante di danza classica, mi aveva detto che ci sono cose che non puoi prevedere quando arrivano. Diceva che Baryshnikov non era meglio tecnicamente di un qualsiasi solista uscito dal Balletto Kirov o dal Bolshoi, ma aveva quel qualcosa in più che lo rendeva speciale. Non si sa cosa sia e non puoi sapere se ce l'hai finché non esplode in te e ti cambia. Male che vada resterai sempre una brava ballerina, se hai lavorato e sei dotata.
Ecco il punto.
Non si tratta di padroneggiare la tecnica, ma di aggiungere qualcosa.
Ora, in molto di quello che leggo io la scintilla non la trovo. Eppure sono romanzi pubblicati, a volte. Senza un editing ben fatto, senza la cura di scegliere la parola che potrebbe rendere la frase un capolavoro. Allora mi chiedo se viene pubblicato tutto ciò, io perché scrivo - visto che in alcuni casi so di scrivere meglio - e mi vedo ogni difetto, e mi rendo conto che quel qualcosa in più non c'è?
E perché dovrei continuare? Finire i miei lavori senza "brillantini" ha un senso? Devo semplicemente fermarmi e aspettare l'esplosione? Devo fare altro?
Forse un po' di riposo mi serve e in queste due settimane (non ancora iniziate, ma vicine) magari ne vengo a capo.
In ogni caso... Mi domando: "ma gli editor li pagano?" Perché capisco una piccola casa editrice che magari non ha il tempo di farti rimettere sul romanzo pagina per pagina e sistemare il lavoro, ma se mi acorgo io che non sono una particolarmente esigente... possibile che non se ne accorga nessuno? Insomma, un po' come nel caso dell'autore da Strega che si auto plagiava, davvero non si accorge nessuno di quelli che lavorano alla pubblicazione di un titolo che c'è qualcosa che stona?
Non c'è risposta e va bene. Non c'è una risposta per tutto. Me ne rendo conto. Ma mi annoia e mi toglie motivazione. Tutto qui. Se tutti scrivono e io scrivo come tutti, che scrivo a fare?

2 commenti:

monicabionda ha detto...

per trovare quella scintilla che dici, e che non sempre c'è e non sempre c'è nella scrittura della stessa persona: Audrey Niffenegger, che ha chiaramente un qualcosa in più in "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" e che invece ha perso quel medesimo qualcosa in "un'inquietante simmetria" (che magari potrebbe piacerti di più, ma che secondo me non ha quel quid)

easy runner ha detto...

Amica ascoltami, non è nulla di preoccupante se ancora non hai schiacciato il bottone rosso dell'autodistruzione.
Probabilmente devi trovare uno degli alloggiamenti delle pile, di solito sono tre, uno in testa uno in pancia e uno nel cuore, sostituire le batterie esauste, poi affondare la lama del coltello da cucina nel Galup mandorlato e tirare il collo ad un magnum di bollicine.
Fai un giro di pista allacciata all'altra metà del cielo et voilà, il mattino dopo ti svegli cantando all'alba vincerò...vinceròòòò!
Parola di runner amico easy.

Baci e abbracci mandorlati.