9.12.14

Scelte

Mi capita spesso di discutere con amici riguardo alla qualità delle mie letture.
Si sa, prediligo le storie perché è di storie che mi nutro. Mi piace questo, non la riflessione pura. Perché poi io rifletto comunque e lo faccio anche se leggo Topolino. Ho questo grave difetto. Ogni pagina mi suggerisce nuove cose, anche quando leggo libri di "seconda scelta".
Perché poi a me piacciono i romanzi di genere, pur non facendomi intrappolare né da un genere unico, né da un autore. Ho una serie di preferiti, come chiunque.
Di solito non leggo molti autori italiani, se lo faccio è perché sono amici o conoscenti oppure perché qualcosa nella trama mi ha colpita al punto tale da superare la mia diffidenza abituale.
Diciamo che mi piace la "letteratura di serie B", molto pop,magari anche trash.
Mi racconta storie e mi libera la mente da ciò che è reale, mi porta davvero altrove quanto niente altro riesce a fare. Ho un estremo bisogno di questo tipo di svago. Proprio perché penso e perché spesso i miei pensieri diventano "ossessivi". Quando leggo qualcosa di diverso lo scelgo con attenzione, perché è possibile che mi porti dietro i "fantasmi" di quel romanzo per anni, come posseduta.
Quindi di solito è per questo che "spreco" il mio tempo con vampiri, con mondi in cui esistono i cigni mannari, con continenti separati da grandi barriere di ghiaccio e draghi, con ex poliziotte canadesi con problemi di vista e con un detective privato che ha uno stretto rapporto col paranormale.
Per qualcuno è una grossa perdita di tempo, per me è un guadagno in salute. Mi stimola, mi distrae e mi dà la possibilità di spaziare con la mente. Capisco di perdermi alcune opere fondamentali nella storia della letteratura e in qualche modo ogni tanto inserisco qualcosa di più "serio" nella lista. Ma a me piace così...

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