18.10.11

Hands up!

I cittadini del disordine avevano inseguito le tre ragazze per un poco, certi che non si potessero abbandonare delle fanciulle in strada nel cuore della notte. Ma le avevano viste decise, allegre e attente, quindi avevano proseguito per la loro strada.
Non appena furono scomparsi un'auto scura prese a seguire quella delle tre giovani reduci da una spassosissima e sudaticcia serata in discoteca. Scatenate dall'inizio alla fine non avevano smesso di ballare nemmeno per un istante, o una pipì. Ora tornavano a casa.
I ragazzi a bordo dell'auto scura guardavano con aria felina le occupanti dell'auto che seguivano. Fiutavano la preda, tentavano la zampata a ogni semaforo, ma loro non cedevano. Come gazzelle saltavano da una corsia all'altra per evitare di affiancarsi agli inseguitori. Ma era dura. Quelli non mollavano.
Le tre ragazze decisero di tentare una mossa da film, una accelerata a un giallo, una svolta a sinistra senza freccia e via. Sembrava fatta.
Purtroppo i predatori non avevano intenzione di mollare la preda. Dopo un paio di minuti si ritrovarono perse nell'inseguimento. L'autista, la più anziana tra loro, non voleva far capire agli inseguitori la loro destinazione. Erano pur sempre tre ragazze che tornavano a casa sole solette nella notte torinese...
E a casa non c'era anima viva ad aspettarle. Guai a scendere dall'auto con quelli in circolazione. Quindi continuarono a farsi inseguire tentando in ogni modo la fuga, la distanza.
Alla fine, nonostante tutto, gli inseguitori si stavano dimostrando davvero un po' troppo tenaci. Insomma, ti affianchi una, due, tre volte e nessuna nell'auto ti calcola minimamente... Magari non interessa l'articolo, magari stai sbagliando qualcosa, magari hai incrociato tre stronze che non meritano un tale spreco di tempo e benzina, no?  Chiunque avrebbe mollato. Questi no.
Mentre l'autista faceva slalom tra un senso unico e un controviale, giunte in Corso Principe Eugenio erano disperate. Al fianco dell'autista, una ragazza con lunghi capelli castani lisci e grandi occhi verdi, il secondo pilota stava frugando nel cassettino. La ragazza dietro suggeriva possibili traiettorie di fuga, con il suo carrè rosso fuoco e il total look dark. All'improvviso, la ragazza che frugava nel cassettino gridò: "ferma l'auto!"
L'autista, abituata al tono autoritario della sorella, trovò il primo posto possibile nel controviale del corso, dopo aver fatto tre volte il giro di uno stupidissimo isolato. Gli altri, pensando di avercela fatta finalmente, fermarono l'auto scura proprio davanti al muso di quella delle ragazze. Non se lo aspettavano, ma dall'auto scese una delle tre, l'ampio impermeabile tra il grigio e l'argento, con delle spalle decisamente improbabili e un carrè di ricci scuri a incorniciare un volto perfettamente ovale con occhi grandi e scuri e delicate labbra rosa scuro. La ragazza scese decisa e si diresse verso lo sportello del passeggero. Dentro, i ragazzi ridevano.
Come il passeggero fece per aprire la portiera, la ragazza estrasse la pistola scura dalla tasca dell'impermeabile e intimò: "su le mani e fuori il bottino!"
I ragazzi scapparono, le tre ragazze tornarono piangendo dal ridere a casa e non dormirono affatto. La pistola giocattolo del figlio dell'autista aveva fatto il suo effetto. E la ragazza con l'impermeabile era stata davvero grandiosa.
Ecco, questa è stata una delle volte in cui ho rischiato la vita... insomma, quasi.

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