22.9.11

Dubbi e ancora dubbi...

Quando si dice che le domande sono più importanti delle risposte...
No, va bene. Porsi delle domande, ok. Fatto sta che son lì che ci penso e ci ripenso. A tutto e a di più.
Uno:
Se mi facessi regalare un e-reader? Perché prima o poi mi toccherà affrontare questa cosa e ammettere che forse è più comodo portarsi dietro una libreria in uno spazio minimo. Come il cambio tra vhs e dvd. Non che lo spazio libero in casa sia durato granché, vista la mia fame di film e serie tv. Però, volendosi spostare... Boh? Il dubbio è amletico, io amo i libri, le pagine, l'odore, le copertine rigide, la sovracoperta, tutti i risvolti da leggere... perchè poi io leggo anche le scatole dei cereali, figuriamoci se non sfrutto ogni foglio possibile.
Due:
Di conseguenza. Vedo molti conoscenti scrittori che cominciano ad affidarsi all'e-book per la pubblicazione dei loro libri. E mi domando se anche io dovrei farci un pensierino, prima o poi. Se il premio di un nuovo torneo fosse la pubblicazione in e-book, dovrei lasciarmi allettare? Davvero il futuro è lì? E poi? Se già è praticamente impossibile conoscere il numero delle copie vendute, come si potrà sapere se ci sono guadagni, se sarò una esordiente a vita; se nessuno tra quelli che incontro sul tram avrà in mano un mio libro (come già accade, ovviamente) potrò illudermi che l'abbiano in borsetta?
Tre:
Il Torneo. (Perché i pensieri e i dubbi si formulano con una certa coerenza, almeno a volte.) Ecco, siccome l'anno prossimo vorrei riprovarci comincio a vagliare le ipotesi. Che mando? Il romanzo pronto? E se poi non è abbastanza commercial-commerciabile perdo un'altra occasione, in più con 'sto fatto dei commenti dei giudici ho paura di prendermela, perché quel romanzo è più personale del dovuto. O mando il romanzo che sto finendo? Ma quello potrebbe già essere valido da spedire per il mondo, tentando una scalata al successo che non dipende dal giudizio dei partecipanti al torneo...
E se riuscissi a terminare anche il "seguito" di quello pronto? Seguito che non necessariamente è da collegare al primo, che tratta di un argomento più serio pur partendo da un normale percorso di educazione sentimentale, che potrebbe in fondo anche essere un romanzo "di denuncia". Dovrei mandarlo? O il fatto che sia toccante, di nuovo personale e un po' particolare... Boh?
Quattro:
Devo cercarmi un agente? Perché i suggerimenti degli addetti ai lavori parlano di cose che io non ce la faccio a seguire. Andare a tutte le presentazioni possibili, cercare di conoscere editori, scrittori, giornalisti, chiunque. Rompere le palle. Fare la PR di me stessa. Io che alle feste sto nell'angolo buio. Io che non riesco a dire a una conoscente che incontro per strada che ho pubblicato un libro, che ne sto portando in giro un altro e che sono lanciatissima. Io che mi limito a dire che sto bene. Che non disturbo. Certo, l'agente vuole soldi. Ma io mica ci perdo, insomma. Se riesco a pubblicare qualcosa e devo dare una percentuale a qualcuno per avermi aiutata sarà mica denaro sprecato? Come se avessi una segretaria, la dovrei ben pagare. Insomma, io non ho tempo di scrivere, quando posso fare anche la PR?
Cinque:
Domani sera... pizza napoli o diavola? O marinara? Che sono a dieta e sto maledettamente bene con me stessa, ma allo stesso tempo me la voglio godere, la vita!

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