19.9.11

Calcoli

Sono in lutto da 24 anni.
Lo sono perché ho perso me stessa in qualche modo, uccisa da un errore e dal peso inconsapevole che questa cosa ha portato nella mia vita. Lo sono da troppo tempo.
Sto perdendo peso. Era ora. Il mio abito da "vedova" era fatto di ciccia e infelicità, ma sono stufa. Sto costruendo qualcosa ormai da qualche tempo ed è ora che io esca allo scoperto. Con tutto ciò che sono, senza più timore o pigrizia, o inutili piagnistei.
Non sono più una vittima. Lo sono stata, ho lasciato che altri mi trattassero come tale, mi sono punita abbastanza. Io, inflessibile giudice di me stessa, incapace di perdonarmi qualsiasi pecca. Ora basta.
Non sono perfetta, mai stata. Sono ciò che sono e tanto mi basta, qualsiasi cosa voglia dire. Se sono un mostro, allora lo sarò in piena luce. Ma non credo. Sono solo diversa da quello che la gente si aspetta da me.
Ora indosserò i miei vestiti neri e ricomincerò a sorridere, a vivere i miei sogni uno a uno. Magari ci vorrà del tempo, magari succederà naturalmente. Loro son sempre stati con me, li avevo solo relegati in un angolo col cappello da asino, affinché non disturbassero il mio vagare straziata dal dolore di averli persi. La mente che mente a se stessa senza ritegno, la mente che fa il suo lavoro per sopravvivere e poi ti catapulta indietro e ti mostra la realtà.
Ognuno porta il lutto a modo suo. Impedirmi di vivere è stato il mio.

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