10.7.11

Micaela (intro)

Il nuovo lavoro le piaceva.
Non le era ancora ben chiaro come l'avessero trovata e selezionata, perché proprio non ricordava di aver mandato un curriculum a un'agenzia pubblicitaria, soprattutto non a quella direttamente collegata a una delle case farmaceutiche più potenti del paese. Non le erano mai piaciuti i medici, forse perché ricordava di essere stata malata da piccola e non li frequentava volentieri. Non assumeva nemmeno farmaci a meno che non fosse strettamente necessario.
Ma se ne era quasi scordata. Il nuovo capo era un personaggio bizzarro e non la trattava mai come altri avevano trattato la propria segretaria. Lui era addetto alle pubbliche relazioni dell'azienda. Il che significava feste, cene, tutto tranne che lavorare seriamente. Micaela stava imparando molto da Dan e lui le aveva lasciato intendere che le prospettive di un avanzamento di carriera, magari fino a prendere il suo posto in futuro, erano tutte a suo favore.
Ciò nonostante, quando Dan le aveva chiesto di andare alla festa della Corporate al posto suo, Micaela non aveva accolto l'idea con entusiasmo. Dan festeggiava il diciannovesimo anniversario di matrimonio e non voleva rinunciare a una cena a lume di candela con la donna che lo aveva reso quel che era: ricco, affascinante e soddisfatto della vita. Non che fosse un matrimonio perfetto, certo, ma il loro funzionava anche grazie alle attenzioni che Dan si era imposto nei riguardi della moglie Sabine. Non era importante il fatto che lui la tradisse ogni tanto, se allo stesso tempo la faceva sentire sempre l'unica donna della sua vita.
Micaela aveva imparato i loro modi, i ritmi con cui abitualmente vivevano e conosceva fin dal primo giorno ogni avventura che Dan, quarantasettenne atletico e dal sorriso perfetto, riusciva a viversi senza rimorso. Le loro uscite in coppia erano sempre per gli eventi di maggiore spicco, ma stavolta, alla Corporate, sarebbe dovuta andare la segretaria. Collaboratrice, se si badava a come Dan la presentava da qualche tempo.
Quel giorno Micaela era nervosa.
Era la prima volta che doveva prendere il posto del capo in un ricevimento importante, soprattutto quando a darlo era il presidente della Corporate in persona. Quell'uomo era un vero mistero. In pochi lo avevano conosciuto personalmente, se si escludevano i diretti collaboratori e qualche fortunato partner. Il sig. Richards non era mai stato fotografato e di lui si sapeva talmente poco che sembrava essere una legenda metropolitana vivente. L'occasione per il party era una nuova iniziativa di beneficenza da parte della Corporate a cui tutti i maggiori partecipanti erano stati invitati formalmente. Dan era uno di loro. La loro azienda aveva partecipato volentieri donando una cifra imbarazzante, più per farsi pubblicità che per altro.
Micaela aveva rovistato nell'armadio fin dalla mattina. Non trovava un abito adatto alla situazione. E dire che e aveva. Non voleva dare nell'occhio, in modo che nessuno potesse riportare a Dan qualcosa di sconveniente. Un abito troppo lungo, troppo eccentrico, troppo elegante, troppo colorato... no. Doveva trovare qualcosa di invisibile. Per scivolare nell'ambiente e uscirne senza difficoltà una volta svolto il suo compito. La presenza fisica per almeno un paio d'ore di buffet e chiacchiere. Era tutto ciò che Dan le chiedeva. L'invito stampato in oro su un cartoncino panna le avrebbe dato l'accesso ai piani alti. Non importava se accanto al suo nome c'era la falsa professione di P.R. , un invito così richiedeva l'abbigliamento adatto. Una camicetta di seta perla, sexy ma non indiscreta, un cardigan nero e un bel pantalone dello stesso colore. Raffinata ed essenziale.
Forse l'ultima volta che si era vestita così era stata la sera in cui aveva rotto con Samuel. Un anno e qualche mese di relazione tormentata, cinque minuti per terminarla. Come tutte le sue relazioni recenti.
Aveva bisogno di cambiare ambiente. Forse non avrebbe conosciuto il principe azzurro alla Corporate, ma le era ormai chiaro che con i creativi pseudo-intellettuali non andava d'accordo.
Lasciò in portineria il biglietto che aveva per il concerto dei Draidem in modo che Andie, la collega segretaria del capo del personale, potesse andare al posto suo. Peccato. I Draidem erano decisamente meglio di un party in cima a un grattacielo. Aspettava il concerto da una settimana, avrebbe visto volentieri lo show e ballato davanti al palco come una groupie Invece...
La limousine dell'azienda la aspettava sotto casa. Buffo vedere un'auto simile in quel quartiere. Micaela salì e sospirando si diresse al party.

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