13.4.11

Pensieri sparsi dietro a una scia di aereo nel cielo azzurro

La scia bianca solca il cielo limpido.
Mi vengono in mente parole che sembrano poesia, ma non ho voglia di scriverle. Mi sento romanticamente galleggiante. Mi piace la sensazione che provo mentre con gli auricolari alle orecchie ascolto Damien Rice, Eddie Vedder e i Linkin Park...
Cammino sotto ai portici con lo sguardo sempre rivolto a quel fazzoletto di azzurro che dall'alto mi rassicura. Io sono niente in confronto a quello e a tutto ciò che quell'azzurro nasconde. Mi piace l'idea.
Io sono idea. Niente può darmi la certezza che esisto davvero. Ma se anche fosse un sogno non sarebbe così terribile. Ho sognato cose peggiori, ho visto cose peggiori.
Ho passato un inverno come svuotata, con solo il mio romanzo in mente a darmi un ritmo. Vuoto al lavoro, nonostante tutte le novità; vuoto che già conosco e che è mio da una vita. Qualcuno si ostina a vedermi solare, come se solare volesse dire qualcosa... Io mi credo lunare, più votata alla tenebra, all'oscurità, senza leggervi nulla di osceno o di maligno. Mi piace il brillare delle stelle, la luce in fondo al tunnel.
Il mio romanzo, quello che sto scrivendo, così simile a me. Oscuro, spaventoso e tragico come sensuale e pieno di vita, di vite che lottano per sopravvivere. Personaggi che mi parlano mentre lavoro e mi spiegano cos'è successo. Luoghi che mi sembra di conoscere perfettamente tanto è vivida l'immagine che ho di essi.
E l'attesa. Il primo romanzo breve scritto così di getto e a lungo riguardato. Solo una proposta, per ora, inaccettabile. O forse sono io che me la tiro. O che punto in alto. Perchè non mi interessa tanto pubblicare quanto raggiungere persone e raccontare qualcosa di me. Lettura femminile, quella.
E le persone che ho attorno con tanti problemi che quasi mi sento una fortunata orfana di mamma. Mamma che mi compare in sogno e che anche se mi dà i numeri giusti sa già che non me li ricorderò e che non li giocherò perché alla fine dei soldi non mi importa granché. Non mi importa delle cose.
Mi importa solo di alcune persone, chi più chi meno. E delle mie storie e dei miei telefilm, le fantasie che mi tengono viva. Un mondo che non esiste, il mio. Per questo a volte penso di non esistere nemmeno io...

2 commenti:

Fata ha detto...

Bellissimo!!!
E così... "tu", in questo post!

Ma tanto "solare" ormai è come il desiderio per la pace nel mondo detto da una concorrente a un qualsiasi concorso di bellezza...

PaolaClara ha detto...

;P e grazie!
Bello averti vicina.