27.4.22

Noi (ancora)


 La meraviglia di ciò che noi siamo, è quanto rapidamente cambiamo. 

Scorriamo, fluttuiamo, piantiamo radici profonde eppure allunghiamo le dita al cielo. Non siamo fatti per restare. Mai uguali, mai due volte gli stessi anche quando pensiamo di non esser diversi da ieri. E perché restare sempre uguali, poi? Per non deludere le aspettative altrui, rischiando di perdere ciò che profondamente siamo, ciò che con fatica emerge quando glielo lasciamo fare, la nostra natura - forse momentanea ma nostra - esposta e selvaggia, spaventosa e invitante. 

Noi, fusione di chimiche diverse, fatti per essere unici e allo stesso tempo per unirci al resto di noi, fatti per incontrare e per avvolgere, e per scavare e cambiare irrimediabilmente chi ci sta accanto. Noi, fatti per amare un tutto che non comprendiamo, che ci leghiamo a un niente per paura di cambiare.

Noi, piccole gocce d'acqua, fiumi in piena e mari in tempesta. Cullati nelle nuvole in attesa di piovere.

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