8.4.22

Crossover post

 Tornano in mente scene di film e ti chiedi se sia il caso di scrivere un post, cominci a pensare a cosa dire poi ti rendi conto che le tematiche che incontri hanno a che fare con tre "filoni" diversi dei tuoi post.

C'è il nuovo "cineteca personale" visto che si tratta di un film, ma anche qualcosa che riguarda "l'analisi illogica" e perché no anche "singolare femminile" quindi che fare?

Come nella migliore tradizione dei serial tv: un post crossover in cui mettere un po' di questo e un po' di quello, sparso e condito. Quindi eccomi qui. Voglio parlare di Staying Alive, un altro di quei film che ho visto e rivisto fino alla noia stavolta a causa del tema e della presenza del mio mito dell'epoca: Cynthia Rhodes. Lei, la ballerina bionda più snodata dell'universo, presente in tutti i film a tema danza del periodo, mai scelta come protagonista assoluta ma indimenticabile. 



Partendo dal tag "cineteca" vi posso dire che Staying Alive è un film "tamarro" con un protagonista e un regista altrettanto "tamarri" da cui non ci si può aspettare chissà cosa. Un John Travolta muscoloso e sudaticcio alle prese con audizione e spettacolo che potrebbe essere la svolta della sua carriera di ballerino arriva fino a un pelo dal riuscirci e manda in vacca il tutto perché non riesce a non fare lo "sborone". Nel frattempo scatta inevitabile la storia d'amore/non amore/perché no che fa da sottofondo all'esibizione muscolare del Tony Manero versione professional. Belle per gli appassionati le scene di ballo, molto azzeccata la colonna sonora in cui compare anche la suddetta Cynthia Rhodes, Frank Stallone e i Bee Gees. Lo consiglio solo se siete appassionati del genere, altrimenti è tafazzismo puro. Siccome però io lo amo vi butto lì un paio di link e fate voi.


Ovviamente, e qui passiamo a "l'analisi illogica del testo", il caro Tony ha una fidanzata/ migliore amica (proprio lei) con cui condivide la passione per la danza e la fatica dei mille lavoretti in attesa della svolta. Jackie è la compagna ideale, bella, brava, disponibile, dolcissima. Quella che risponde al telefono nel cuore della notte perché sa che è lui a chiamare. Come non amarla? Il prototipo della fidanzata perfetta, che soffre in un angolo mentre lui tenta un "salto di qualità" anche dal punto di vista delle relazioni. La fortunata "altra" è nientemeno che la prima ballerina dello show per cui si stanno preparando, una ricca borghese snob che ha imparato come muoversi in quell'ambiente. Detestabile, per certi versi, ogni qualvolta la si paragoni a Jackie. Tra lei e Tony scatta qualcosa ma sono troppe le differenze e ben presto i due entrano in conflitto, con Jackie che osserva da lontano. Inutile dire che a un certo punto Tony tornerà da lei e che in un qualche modo tutto si aggiusterà. Ma a ben pensarci, la trappola qual è?

Lasciamo perdere la storia e osserviamo i personaggi. Da una parte c'è Jackie, la fidanzata perfetta pronta a riaccogliere Tony in nome dell'amore, del rapporto classico, stabile e rassicurante. Dall'altra c'è una donna emancipata che non ha "bisogno" di un uomo accanto e che fa le sue scelte sempre e solo per sé stessa ed è solida e determinata (anche un tantino egocentrica e isterica ma nel film ci sta). Ovvio che da un punto di vista prettamente romantico viene facile immedesimarsi con Jackie, che al culmine della crisi se la canta in lacrime mentre Tony tenta un rientro al volo...


Ma poi...

Ma chi lo vuole un fidanzato come Tony? Chi?

Laura, sicuramente meno simpatica, cinica e disincantata lo liquida con un "tutti usano tutti" ma non ci crede nemmeno lei. O mi piace pensarlo. Perché fino a un certo punto le cose tra loro sembravano quasi funzionare, solo che le differenze erano troppe. Difficile costruire qualcosa con qualcuno così lontano. Estrazione sociale, cultura, frequentazioni, ambizioni e consapevolezza. Lei sa chi è e quanto può chiedere alla vita (ma da un certo punto di vista anche Jackie conosce i propri limiti - se parliamo soprattutto di carriera artistica), approfitta della sua fortuna e cerca di sfruttare ogni opportunità, che non significa "usare" le persone ma di sicuro non si lega a chi non le è affine. Soprattutto a un tamarro instabile e presuntuoso che, per carità, è pure simpatico ma è come una bomba a orologeria.

Ecco, potendo leggere tra le righe credo che in Staying Alive la lotta di classe si giochi molto dal punto di vista sentimentale. Da un lato il protagonista "buono", che si fa da sé e che lavora duro, con la fidanzata perfetta che lo ama per quello che è, che ha un'immensa botta di culo lavorativa e la sciupa - sì, certo, il film finisce prima di averne la certezza ma... - ; dall'altro ci sono i "ricchi" e le star, quelli che si comportano da stronzi solo perché non fanno girare il loro mondo intorno al sorriso di Tony Manero. O ai suoi muscoli lucidi di sudore. 



E, considerazione da "singolare femminile", l'immedesimarsi in Jackie per una donna non è del tutto sano. Lei è una visione maschile prima di essere tutto il resto. Quello che dovrebbe essere una donna nella mente di chi ha scritto questa storia e di chi l'ha diretta (quindi sempre lui, Sly), quello che ci è stato insegnato, quello che vorrebbero in molti. Non avrei mai pensato di dirlo, ma a questo punto ben venga quella stronza di Laura, che stronza non è...

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