20.8.09

Specchio delle mie brame

Non so a quanti sia capitato di guardarsi allo specchio e non riconoscersi.
Oppure guardare una foto e pensare: "ma sono davvero così?", o sapere di vedersi in modo diverso allo specchio. E chiedersi, alla fine, quale delle immagini vedono gli altri?
Io spesso non mi riconosco in foto. Guardo allo specchio e vedo una cosa (che sono io, almeno secondo la mia percezione), guardo le foto e ne vedo un'altra.
Quale delle due sono io? Sono almeno una delle due cose o sono ancora una cosa diversa?
Insomma, alla fine ci sono cascata anche io nella trappola dell'essere o apparire.
Il che non sarebbe fondamentale nel mio rapporto con gli altri, ma nel mio rapporto con me stessa.
Alla fine così non so chi sono. Non riconoscersi è una cosa brutta. Non è il semplice "venire male" in fotografia. Sono sempre stata fotogenica. Forse in foto spesso vengo meglio che dal vivo.
Il fatto non è questo.
Per anni, durante le mie varie depressioni e vicissitudini, ogni volta che allo specchio mi guardavo negli occhi non mi riconoscevo. Era diverso, perché allora non trovavo la luce che un tempo c'era nei miei occhi. Mi guardavo e il mio corpo era diverso, il mio sguardo era diverso. Non guardavo me stessa per come ero, ma per come mi aspettavo di essere allo specchio: la stessa che ero prima della depressione. Una ragazza bionda, magretta, con occhi vivaci e profondi.
Invece vedevo una ragazza grassa, rossiccia e con gli occhi spenti.
Negli ultimi anni ho ritrovato la luce nei miei occhi e anche se l'aspetto non è esattamente lo stesso, quando mi guardo allo specchio mi sembra di sapere che sono io.
Da quello che vedo dipende ad esempio come uscirò di casa. Vestita, lavata, pettinata in modo da essere io.
Ma se poi quando mi fotografano io non sono io, o meglio, non mi riconosco come me stessa, mi crollano le certezze. E mi capitava anche quando facevo le foto da bambina, da ballerina...
Spessissimo non compravo le foto dei saggi di danza, perché non mi riconoscevo affatto. Sì, sapevo di essere io, la posizione, il costume, tutto mi diceva che ero io, ma la mia mente non mi voleva accettare così.
Ora, che io sia un tantino malata di mente è risaputo. Solo mi chiedo chi vedono gli altri quando mi vedono. Se vedono me come mi vedo io o come mi vede l'obbiettivo o in un altro modo e se tutti mi vedono allo stesso modo o se ciascuno mi dà un aspetto differente.
Mi sa che dovrò darmi anche io alle meditazioni...

P.s: scusate, ma 36 gradi all'ombra sono troppo anche per l'unico neurone rimastomi.

13 commenti:

gap ha detto...

pirandelliana..
:)

PaolaClara ha detto...

Ahò, gap , a me pirandelliana non l'ha mai detto nessuno!
;)

FataMatta ha detto...

Una, quattro e centomila, mi verrebbe da dire!!! Pirandelliana, sì, ha ragione Gap!
In realtà, per quanto possa sembrare strano, la fotografia non è mai del tutto fedele all'originale, forse anche solo per la sua staticità! E lo specchio, ahimè, ci fa vedere esattamente al contrario rispetto a chi ci guarda dal di fuori...

Pyperita ha detto...

Certamente la nostra percezione di noi stessi è diversa da quella degli altri. Quanto alla differenza foto - specchio, mi capita a volte di rivedermi in foto e piacermi di più, ma a volte è vero anche il contrario, non c'è una regola fissa.
Poi hai ragione, questo caldo non fa ragionare lucidamente.

PaolaClara ha detto...

Resta da capire cosa vede chi sta fuori. Certo che, in una società basata sull'immagine, interrogarsi riguardo a cosa l'immagine sia mi sembra il minimo...
Ma se già siamo così diversi solo ai nostri occhi, chissà come ci interpretano le persone, tutte diverse, che ci vedono.
Quasi mi gira la testa.

branzino ha detto...

a me capita con la voce,
quando mi ri-ascolto

in ogni caso mi viene in mente:
uno nessuno centomila

PaolaClara ha detto...

Oh, sì, anche la voce... Infatti ho eliminato tutte le prove esistenti della mia carriera di cantante, o quasi. Ma le tengo ben nascoste, le sole rimaste.

Antonio from Italy ha detto...

Io sono più o meno come te, nel senso che mi riconosco in foto o allo specchio, ma non mi accetto!
Risolvo il problema alla radice evitando di guardarmi negli specchi (sono più bravo di un vampiro nel riuscire a evitarli) e mi rifiuto di farmi fotografare.
Infatti ci sono ben poche foto mie negli ultimi anni e quelle in cui ci sono evito di guardarle.

Antonio from Italy ha detto...

Quello che dice branzino sulla voce, invece, mi spaventa.
Presto elevata attenzione affinché la mia voce non rimanga registrata da nessuna parte!!!

PaolaClara ha detto...

Più che altro io in foto mi riconosco solo in quelle vecchie, quelle nuove mi turbano assai...
E la voce spererei di poterla accettare, prima o poi.

Romins ha detto...

Tolto il saggio di danza e il biondina magrolina potrei fare copiaincolla.

Romins ha detto...

Ultimamente compaio in un sacco di foto... me le faccio fare giusto per controllare chi cazzo sono.

PaolaClara ha detto...

Eh, sì. Ma se poi non ti riconosci potresti scambiarti per Cieli, o Zugo!
Brrr, Romins , ci hai mai pensato?
Io, comunque, nel tentativo di imprimermi nella mia mente in forma bidimensionale, continuo a disegnarmi.