20.9.07

Notte in spiaggia

Mi sono svegliata ed il fuoco era spento.
Avevo la sensazione di qualcosa lasciato in sospeso, come se nel risveglio qualcosa fosse cambiato. E forse lo era. Quella straziante dolcezza che aveva accompagnato il mio sogno, portandomi l'ebbrezza della gioventù e della voglia di lanciarsi in caduta libera, svaniva piano mentre la lucidità prendeva il sopravvento. Che sogno straordinario, ho vissuto.
Lo sentivo ancora mentre mi tremava dentro, emozionato, spaventato, indeciso. Il sogno non voleva svanire, anche se sapeva benissimo di essere destinato a questo.
Non ad essere dimenticato, ma a restare solo un vago ricordo di un'ombra della mente.
Lo sentivo in bocca, mentre mi abbandonava. Negli occhi che lentamente lasciavano la nebbia e tornavano alla realtà, quella realtà da cui volevo fuggire e che invece ora mi aspettava per stupirmi dinuovo. La mia realtà, decisamente fuori da quel sogno.
Quel fuoco che dava la luce dorata al sogno non c'era più. C'erano al suo posto tiepidi pezzi di legno consumati ma non del tutto, in mezzo alla cenere. La sabbia sembrava ancora grigia nella luce dell'alba ed il mare davanti a me era cupo e addormentato, scuro e tranquillo.
La notte prima il luogo sembrava diverso, quasi magico. Tutto merito del fuoco, certo. Le fiamme, il calore, la complicità degli sguardi attraverso il falò. La musica che accompagna il tutto... Qualsiasi cosa succeda diventa bella, eccezionale, più forte del previsto.
Nella luce del giorno, al risveglio da una notte colma di sogni deliziosi ed allettanti, tutto sembra diverso. Diventa diverso.
Ci si risveglia e si comprende che il falò è passato, che il fuoco era cosa di una notte e che la vita va avanti ed è meravigliosa così com'è, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto.
Meravigliosa, speciale e piena di tenerezza, come era il sogno fatto accanto al fuoco. Solo un po' meno magica, meno travolgente.
Mi sono svegliata e il fuoco era spento.
Ma stava nascendo il sole...

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