23.7.07

La notte

Camminiamo. La luna piena illumina la notte mentre tu mi stai accanto. Mi sento bene. Ho addosso la mia gonna viola ed una camicetta nera annodata sotto al seno. So che ti piace, perchè non riesci a staccarmi gli occhi di dosso. E questo mi piace più di ogni altra cosa. Voglio essere la tua ossessione, il tuo unico pensiero. Voglio conquistarmi lo spazio che mi serve per vivere felice, voglio che tu non desideri altro.
Tu mi parli piano, sei un ragazzo delicato quando non sei con gli altri. Ma mi piaci anche quando ti dai quel tono da macho. In fondo ognuno di noi ha il suo personaggio. La sua fama da mantenere viva.
Io ho lasciato i miei capelli biondi sciolti sulle spalle, perchè con loro voglio accarezzarti quando ci baciamo, voglio che ti avvolgano. Ti guardo anche io, non apertamente perchè a te piace di più quando riesci a sorprendermi mentre lo faccio. Giochiamo, io e te. Sempre.
I tuoi capelli neri brillano sotto ai raggi lunari. E nei tuoi occhi c'è una luce speciale, stanotte.
Mi accompagni verso casa, siamo soli per strada, ma tu non mi prendi la mano. Vuoi arrivare almeno fino al viale prima di avvicinarti alla mia pelle, perchè non vuoi che ti vedano. In fondo sei timido e non ti piace che sparlino di te. A me, al contrario, piace molto disgustarli finchè non avranno più niente di sconvolgente da raccontarsi. Voglio che tutto ciò che faccio diventi normale. Per questo mi travesto e non mi nascondo mai. Mi piace provocare, sempre.
Ma lascio che tu mi stia lontano, per ora. Perchè so che non riuscirai a resistere a lungo alla mia pelle ed al mio profumo diverso. Lo so quanto è vero che respiro.
Cerchi di sapere chi sono, lo vedo. Un po' ti sembro strana. Non mi conosci da molto, ma sai che sono diversa dalle altre ragazze di qui. Eccome se lo sono.
Da quando ho assaggiato le tue labbra non ho altri pensieri. Morbide, giocose, avvolgenti. Le tue mani sono certamente come loro. E io le voglio invitare, proprio stasera.
In fondo al rettilineo, il viale. Costeggia la ferrovia e porta alla stazione, che non c'è più. Mi piacciono le stazioni abbandonate, un po' come mi piacciono i cimiteri. Il campo che precede il viale lungo la strada è coperto di quella sottile nebbia che resta bassa, sembra di camminare in un film e che tra poco sbucherà il mostro armato di falcetto che ci ucciderà...
Invece no, qui è normale. La nebbia c'è sempre, bassa o alta. Questa è solo calore che lascia la terra, che torna al cielo con tutta la calma del mondo, mentre le ore passano.
Tu sembri tranquillo, continui a guardarmi e a camminare. Io, invece, pregusto il mio banchetto.
Entriamo nel viale. Tu non proseguirai verso casa mia ma abbiamo tempo a volontà prima che io debba andare. Tutto il tempo che serve.
Alla metà del viale ci fermiamo e tu diventi quello che sei. Un amante. Ti aspettavo, sai?
Mi baci e le tue labbra sanno di buono, il tuo collo ha un profumo leggero, i tuoi vestiti sono morbidi. Le tue mani non sanno che fare. Ma io ti aiuterò, perchè stanotte sei mio.
Ecco, sto per sconvolgerti. Mi seguirai? Mi allungo sulla pietra di quella che era una panchina e ti invito. Tu sei spaventato, sei incredulo e allo stesso tempo sento il tuo sangue che ribolle, perchè mi seguirai, si, lo so. Sei come un lupo mannaro, stanotte. Verrà tutto fuori, quello che sei.
Perchè io sono la strega che ti ha preso e che si ciberà di te. Alzo la mia gonna e non c'è più modo di fermarci. Tra la pietra e gli alberi che osservano il nostro passaggio noi ci doniamo energia, senza sosta e senza parole. Sento che hai paura, ma non puoi lasciare la mia pelle. La mia bocca. Non ce la fai a fuggire anche quando hai il terrore di essere visto. E il tuo terrore mi piace, rende il gioco migliore. Questa notte hai imparato qualcosa di nuovo. Mi hai seguita fino in fondo. Sono contenta che tu abbia avuto il coraggio di farlo, perchè non amo i codardi. Sono fiera di te anche se non vorrai farlo dinuovo, tanto la ripetizione non dà lo stesso brivido. Hai ancora lo stupore sul viso mentre ti rendi conto che è già finito, non se ne va nemmeno per un istante. Così mi piaci, stupito, impaurito e appagato. I capelli neri sconvolti, il sudore sulla fronte, le mani strette su di me. Ora vorresti portarmi via.
Ma io ho preso te. Non è il tuo gioco, solo il mio. E questo momento ti rimarrà impresso a fuoco sulla pelle, perchè così io voglio. Entrarti dentro fino all'osso. Non lasciarti mai più. Voglio marchiarti con un segno di forza e lasciare che tu lo mostri con orgoglio. Voglio che cambi la tua vita, almeno di un poco. Io sono la strega che ti ha preso. Io sono la notte.

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