27.7.12

Che...

Son sempre divisa tra libri e film.
Mi piacciono entrambi in modo spropositato. A volte più le serie tv dei film singoli. Mi piacciono i personaggi, seguirli nelle loro peripezie. Studiarli mentre crescono, cambiano, maturano. Tanto che tra i libri, come per le immagini, spesso scelgo le saghe. Come di recente è successo con "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R.R. Martin, o con i libri con protagonista Anita Blake della Hamilton, oppure quelli con Victoria Nelson della Huff (un po' come tornare a casa, quando li apro), probabilmente con quelli di Charlaine Harris, della Ward... (tutti vampiri, lo so) e come è successo con molti dei libri della Cornwell - salvo poi abbandonarla perché i suoi personaggi non crescono, diventano prevedibili , soprattutto, Kay scarpetta cucina malissimo - con la serie di Charlie Parker a opera di John Connolly (uno dei miei autori preferiti), con la Torre Nera di Stephen King.
Forse perché sono abitudinaria, forse perché entro talmente tanto nelle pagine dei libri da non poter fare più a meno di alcuni personaggi o atmosfere. Capita anche con i telefilm, che devo vedere e spesso rivedere stagione per stagione (non so quante volte ho visto tutti e nove i cofanetti di "X-Files", quelli di "Battlestar Galactica" o "Six Feet Under", "True Blood"... la doppia trilogia di "Guerre Stellari" (di cui preferisco sempre quella storica, ancora da rimasterizzare, ovvero gli episodi 4,5,6) e la extended version dei 3 film de "Il Signore degli Anelli". Tutto sia in italiano che in versione originale. Come ipnotizzata o ossessionata.
Un po' come quando da piccola ho mangiato per un anno intero sia a pranzo che a cena la pasta al pesto, facendo venire il voltastomaco a mezza famiglia (e senza avere conseguenze io, che non sono diventata verde nè ho smesso di adorare il pesto).
Forse dovrei tornare dall'analista... O è solo troppo caldo per liberarsi dai pensieri ossessivi.

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