7.2.12

E il tascabile va al torneo...

Non so se era questa la fonte del mio nervosismo recente. Non avevo nemmeno considerato l'idea di partecipare una seconda volta al torneo letterario di GEMS, ma alla fine l'ho fatto e mi sono iscritta.
Beh, sono iscritta, ma ancora non ho caricato l'opera - trattasi di torneo internettiano - e sto lavorando per farlo nei tempi stabiliti dal regolamento.
Ero lì che pensavo - mi iscrivo, non mi iscrivo (non morettianamente parlando, non è che mi si nota di più se non mi iscrivo...) - e tutto sommato mi dicevo... che cosa mando, però?
Perché il romanzo che è in giro per editori no, è già in giro e se a qualcuno interessasse non potrei firmare alcunché mentre il torneo è in corso. Poi è personale, ha un progetto che preferirei fosse curato da un gruppo di persone più ristretto, non buttato in un torneo in cui, tra l'altro, potrei essere riconosciuta. Perchè siamo in gara sotto pseudonimo, onde evitare favoritismi tra persone che si conoscono. Non si può scoprirsi fino alla fine.
E il romanzo che devo finire, quello che tanto piace alla mia amica File pur non essendo il suo genere, quello che è il più onirico e complesso che ho scritto finora, necessita ancora un po' di lavoro, un bel po'. E sarei comunque ben oltre il limite massimo consentito già a 2/3 del lavoro: Dovrei sfrondare, probabilmente dovrò falo comunque, ma è molto più complesso. Troppi personaggi, fatti, dettagli. Non potrei cancellare e via.
Allora cosa?
Cosa mandare che stia nelle 500mila battute e che sia già a buon punto? Perché due anni fa io ho buttato dentro una serie di racconti per raggiungere le dimensioni volute, lasciandoli frettolosamente com'erano o scrivendoli di tutto punto in meno di una settimana. Ovvio che già solo la prima parte, due dei 7/8 racconti, decisamente diversi tra loro in stile, immagine e genere, non hanno passato la prima selezione. Quindi niente. L'esperienza, sebbene interessante non ha dato grandi risultati nemmeno in commenti utili da parte dei giudici (gli altri partecipanti, con assegnazioni random). I voti dal 2 all'8 non davano idea, come i loro commenti, delle pecche del mio lavoro. A che mi serve che uno mi dica che sembro Liala? (che poi erano 2 racconti in cui c'erano cadaveri e attentati - ho il dubbio che non abbiano nemmeno letto) Insomma, non è che il torneo in se mi dia certezze di essere una cosa seria. Ma piuttosto che finire in una raccolta posticcia di opere selezionate da un editore che vende una copia della suddetta raccolta a ogni partecipante... Insomma, la fregatura è sempre in agguato.
C'è da considerare che per i finalisti c'è la pubblicazione in e-book e per alcuni selezionatissimi fortunati in cartaceo da una delle case del gruppo. Che è meglio di una partecipazione in un libro sgangherato che compreranno solo gli autori e pochi amici. Perchè l'importante non è essere pubblicati, ma letti e c'è una enorme differenza tra le due cose.
Insomma... Mi chiedevo... Che mando?
Ed ecco che sbuca il "tascabile". Opera di qualche tempo fa (di cui per correttezza non dico nulla più che dettagli che non la renderebbero più riconoscibile) nota per la sua mole non indifferente, mollata lì in revisione da tempo, revisionata a pezzi e non del tutto completa. Ok.
Partiamo già avanti col lavoro. Molte delle modifiche che volevo fare le ho già fatte da tempo. Resta la mole da sfoltire, almeno 100mila caratteri per poter rientrare completando il finale mancante. Ma la struttura del romanzo me lo permette, ne ho eliminati 59mila in 5 giorni e ho tempo fino al 10 marzo per finire, aggiustare e immettere sul sito il tutto. Ce la posso fare. Il tascabile merita una opportunità.
Certo, avevo previsto una ulteriore revisione. Magari la continuerò dopo il torneo, tanto non è detto che passi la prima selezione e anche se la passasse non me lo impedisce nessuno. Perché non è detto che arrivi in finale e non è detto che arrivi anche al premio principale. Quindi io mi butto e poi vedo. Intanto aspetto che qualcuno mi risponda qualcosa per uno, cerco di finire il secondo, magari lavoro ad altri progetti che già ci sono. In fondo, come ho deciso ultimamente... chi si ferma è perduto.

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