23.1.16

Distrazioni di massa

Certe volte ho come l'impressione che ci trattino come gli zombie del film di Romero.
La terra dei morti viventi



Un po' come nel film, ci lanciano dei bellissimi fuochi d'artificio e ci fan le cose sotto il naso.
Noi tutti belli lì a guardare il cielo, esattamente dove ci indicano e loro a girarci e rigirarci come niente fosse, pronti a farsi i propri interessi alla faccia nostra.






Quando penso alle unioni civili non mi vengono subito in mente i gay. A dire il vero non sto mai troppo a pensare all'orientamento sessuale altrui, alla religione altrui, ai gusti altrui, alle scelte altrui.

I miei genitori hanno chiesto l'annullamento del matrimonio quando ero molto piccola.
Di fatto sono cresciuta come figlia di "ragazza madre" e se anche mi sono mancate tante cose sono cresciuta bene.
Mia madre non si è mai risposata, pur convivendo per anni con un altro compagno. Quando il suo compagno è mancato, mia madre non ha avuto alcun diritto, pur avendolo curato e accudito - e sopportato, e amato - fino all'ultimo giorno. Se ci fosse stato bisogno di prendere delle decisioni riguardo alla salute del compagno, mia madre non avrebbe potuto farlo. Se io non fossi stata riconosciuta da mio padre e fosse successo qualcosa a mia madre, sarei stata data in affidamento a parenti pressoché estranei invece di restare con l'uomo con cui sono cresciuta.
Certo, nel mio caso sono stata fortunata ad avere un padre biologico presente, una madre non risposata e piena di risorse.
Quando penso alle unioni civili penso a me. Quando sento dei diritti dei "poveri" bambini, penso a me.
Eppure oggi se ne parla e pare che le unioni civili e la stepchild adoption riguardino solo i gay. Come se tutto il resto non esistesse o se qualcuno avesse da guadagnarci qualcosa a non fare approvare una legge agitandoci davanti al naso la questione omosessuale. Che non è che non esista, ma che non dovrebbe fare la differenza. Invece pare che la faccia, tanto che stiamo aspettando una legge da una vita. Una legge che dovrebbe dare a tutti gli stessi diritti che gli spettano. Donne, uomini e alieni. E bambini. Che dovrebbero crescere tra persone che li amano e che si amano indipendentemente dal sesso.
Io non so perché l'idea dell'omosessualità sia così spaventosa. Poi li senti, e tutti a dire: "ah, ma io ho amici gay... però..." Però cosa? Hai amici e non vuoi vederli felici? Non vuoi che abbiano i tuoi stessi diritti? Non vuoi che possano amarsi come tu ami il tuo/la tua compagna? Ma che cavolo di amico sei? E me lo dici come fosse una gran cosa, avere degli amici gay. Non una cosa normale.
E certo, se continuiamo a guardare gli altri fissandoci sui nostri limiti avremo sempre paura di chi non la pensa come noi - unici detentori della verità.

Inutile nascondersi dietro ai bambini, poi. Io non sono una fan della maternità, ma capisco chi desidera dei figli e posso immaginare che qualcuno li voglia a tal punto da farsi massacrare l'organismo pur di averne. Non capisco chi, invece, pensa di dover vietare a chicchessia di adottare i figli naturali di un partner nel nome di una famiglia "naturale". Che poi, naturale per chi? Ci sono decine di esempi in Natura di "famiglie" in cui a badare alla prole sono i più vari membri della comunità. Che sia "naturale" una famiglia imposta da qualcuno io lo trovo poco logico. Famiglia è anche il posto, nel nostro paese civile, in cui un uomo picchia la moglie o la uccide se viene lasciato, in cui alcune mamme portano via i figli al loro padre. Famiglia può essere un luogo terribile anche quando viene considerata normale da tutti. Allora perché non considerare "nucleo familiare" un insieme di persone che si amano, di qualsiasi genere, razza, religione esse siano? Non è di nuovo un falso problema? Non è di nuovo uno specchietto per allodole?


Stessa cosa quando sento parlare di Colonia. Non per sminuire i fatti, parlo di violenza e di riflessioni sul femminile molto più spesso di quanto vorrei. Quello che è successo è sicuramente grave, ma tutti i riflettori erano puntati sul fatto che a compiere questi fatti siano stati degli immigrati, in gruppo. Ovviamente islamici, visto che si deve per forza parlare di "guerra tra culture". E insisto sul fatto che la cultura è la stessa. Dal paleolitico a qui. La "nostra" e la "loro", anche se qui sulla carta abbiamo qualche diritto in più - alcuni da veramente troppo poco per farcene un vanto - abbiamo ancora qualche personaggio che in pubblico afferma che la donna deve essere sottomessa. Diciamocelo. Va bene se uno fa qualche "gioco di ruolo" erotico, ma la donna sottomessa va contro ogni conquista fatta dalle nostre nonne, madri e zie. Quindi, di quale cultura stiamo parlando?
Di una che vede nella donna un oggetto di proprietà, tale che si grida di proteggere "le nostre" donne dallo straniero, per poi fare con queste stesse donne le stesse cose degli altri. Insomma, ho preso tanti mezzi pubblici da sapere che la mano morta è un'abitudine lenta a morire e non sono certo gli immigrati a farla. E leggo e sento raccontare storie di violenza e abuso da troppo tempo per pensare che esista un'altra cultura. Certo, di diverso qualcosa c'è: qui sono tanto furbi da non ammettere pubblicamente che certe cose le farebbero, ma poi quanti dichiaravano che un certo politico era invidiabile per la quantità di "gnocca" a cui poteva arrivare? Qui si sa che la cosa non è da fare perché non è legalmente e moralmente ammissibile, ma chi si tirerebbe indietro se in gruppo si può dare una toccatina a qualche ragazza e farla franca? Perché poi si può sempre dire che "lei ci stava" e tutto cambia.
Di nuovo, a chi conviene farci pensare che esista un "nemico" altrove da temere e cacciare, punire, odiare?

Io non riesco a capirlo, davvero. SE ci riuscite voi, fatemelo sapere.

2 commenti:

easy runner ha detto...

Sei sempre un passo avanti agli altri.
Anche quando non danzi sulle punte.
Ho un comodino che mi segue giorno e notte e sopra quello, accanto alla lampada liberty e al libro del momento, dimorano le tue pillole di saggezza.
Non scadono mai, neppure ora che sto sciaguratamente trascurando il blog.
Un abbraccio easy.

PaolaClara ha detto...

Che piacere leggerti, Easy, anche se così poco spesso.
Io son qui, non ti preoccupare, proprio accanto alla lampada liberty...
;)