10.6.15

The lady in red

Son qui che provo il pezzo del saggio di pole dance, felice.
Sono quattro minuti, quattro, che sembrano un niente ma che nel momento in cui li affronti con tacco 15 sembrano eterni.

Che poi no, non è il tacco 15. Nemmeno il resto del costume.
La pole dance è diversa dalla danza. Non la puoi ragionare in un certo numero di "otto" da contare, da riempire uno per uno rispettando sempre il secondo. La pole la ragioni in base al fiato che pensi di avere, in base alle cose che hai in mente di fare e poi ti adegui.
Quindi sono qui che provo il pezzo del saggio. Ho studiato la musica e so che cosa posso fare senza rischiare figuracce, che poi significherebbe cadere di faccia dal palo e farmi tanto male davanti a un pubblico magari non numeroso, ma...
Fino alla metà tutto bene: insomma, è la parte che ho provato di più e quella in cui tutto sommato faccio lo sforzo minore. Perché devo risparmiare le forze. Poi viene la parte complicata e giuro che due minuti di seguito sono più che sufficienti, anche con una canzone tutto sommato lenta, per togliere il fiato.
Non sto a dire quello che vado a fare, ma con questo caldo i risultati sono sempre imprevedibili. Sì, perché un giorno scivolo come una matta e quello dopo non riesco a scollare la pelle dal palo. Come fosse una cosa viva, lui. Così, proprio all'inizio della parte difficile mi trovo appesa a testa in giù, faccio la combinazione che ho in mente e una volta mi trovo con la testa che sfiora il pavimento e l'altra quasi salto per staccarmi e scendere a terra. Con il tempo e la musica che scorrono inesorabili e io lì appesa che non so se mi troverò a due o venti centimetri da dove voglio essere.
Non come la danza, dove sei sempre dove decidi di essere - o quasi, ma in qualche modo è più facile - no. Qui ti trovi a improvvisare. Per cui se scivoli cerchi di frenare e se non scivoli cerchi di farlo.
E, sì. La cosa è divertente.
La parte difficile è proprio a metà della canzone, passata quella si va rapidi volteggiando fino alla fine senza un attimo di respiro.
Non immaginavo di restare senza fiato alla fine, soddisfatta, di nuovo a testa in giù (e dovendomi liberare anche quest'ultima volta dal palo) e di divertirmi tanto dal primo "otto" della canzone.
Sto provando il saggio di pole dance...


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