26.10.14

Avevo idee

Ieri, nelle dieci ore di automobile fatte per andare e tornare dalla premiazione di un concorso che non ho vinto - ma già lo sapevo - avevo in mente mille cose da fare e scrivere e oggi zero.
Non è il non aver vinto, mi ha stancata di più il viaggio e lo stare chiusa quattro ore in una sala piena di gente, che è cosa che non fa per me. E nemmeno per Cali, che ha assistito accucciata ai miei piedi a tutto l'evento.
Avevo voglia di scrivere qui, un nuovo post di analisi illogica tra le altre cose, e di sistemare il racconto, di scrivere un articolo che avevo promesso e non so che altro.
Poi le cose sono svanite.
Da una parte le considerazioni sul perché non piaccia il romanzo, anche se so che non scrivendo in modo commerciale è complicato piazzare il mio lavoro. Anche "Sette stanze", come prima "Gli attimi...", ha un genere ma non ce l'ha. Una storia romantica ma anche il viaggio di un uomo nella sua crisi esistenziale. Una rinascita e una riscoperta. Che forse non è da me, forse. In realtà a modo mio scrivo sempre e comunque d'amore, con un sacco di morti in mezzo e forse con scarsa attenzione all'altrui sensibilità.
Tra i commenti/giudizi che ha ricevuto al Torneo - letti e dimenticati, perché devono sedimentare e poi dare frutti con calma - ce n'è uno che lamenta il fatto che il protagonista vomita e sbava dopo ogni sbronza. Capisco che sia antiestetico e spiacevole, ma capita a tutti quelli che passano il limite di vomitare e di sbavare e di avere rapporti frequenti con la ceramica del gabinetto (da notare, ho scritto gabinetto e non quello che avrei voluto scrivere) e non vedo perché non rimarcarlo, visto che all'inizio del romanzo il protagonista è messo molto male. Poi migliora e non vomita più, ma all'inizio sì. Tiè.
E quelli che dicono che va bene e quelli che dicono che è lento e quelli che trovano i personaggi antipatici...
va bene.
Insomma, piacere è complicato e non so bene fino a che punto ho voglia di sbattermi per piacere adaltri quando quello che voglio dire è quello. Il tizio è antipatico? Pazienza. Non sta scritto da nessuna parte che deve essere un amore di protagonista, ma può diventarlo col tempo. E chi ha avuto modo di leggere tutto il lavoro lo ha visto che quell'uomo diventa un altro. Quindi, quindi fanculo. Io continuo così.
Ora aspetto la mia scheda critica del nuovo concorso e vedo che altro c'è che non va.
E insisto. Che tanto a me quel romanzo piace, pur avendo dei difetti.
E procedo con il nuovo racconto, che piace a quasi tutti - per cambiare - e che magari ho trovato a chi mandarlo al volo se riesco a finire di correggerlo.
E procedo con la revisione del fantahorror che tanto sarà uno choc per molti, già lo so. E vado avanti con i miei progetti. E vaffa...
L'anno prossimo non partecipo al Torneo, che ho altro da fare - pole dance compresa - e mi diverto a far vomitare, squartare, picchiare, umiliare, etc. tutti i miei personaggi.
Stay tuned, restate tonnati...

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