7.2.14

Variazioni sul tema

Che l'amore sia il mio tema, si sa.
Che io ami solo in modo insano anche. Che febbraio sia il mese dell'amore, pure. Che io ami scrivere è ormai più che noto; che io ami scrivere d'amore insano e che siamo in febbraio è lampante.
Quindi.
Assolutamente senza un senso e un motivo posso dire che mi sono accorta di essere cambiata, ancora. Un anno misteriosamente mobile, questo.
...mente, ... mente ... mi viene in mente la testa.
La testa. Quella è la sola cosa che conta. Presa quella si prende il tutto.
Il mio romanzo "Gli attimi in cui Dio è musica" è in fase di editing e revisoni varie, sarà presto un e-book venduto ovunque in rete. E non so, anche se non raggiungessi un numero enorme di copie non sarebbe importante, non quanto il fatto che qualcuno, finalmente abbia creduto in me, in lui, in noi.
Noi.
Tre lettere insieme che sono un tutto. E il tutto è casa e casa è amore. Quindi si torna al tema.
E al fatto che revisionare un testo proprio è complicato. Lo si legge con occhi altrui e lo si trova orrendo. O anche no, ma non lo si ama come prima.
Un po' come quando il principe azzurro ha i calzini bucati. Quando la magia se ne va. Quando invece no.
E la revisione de "Gli attimi..." procede, così pure la collaborazione con "Gazzetta Torino", così pure la revisione dell'altro romanzo e i consigli di uno pseudo torneo. E tutto procede svelto e cambia come me senza che io me ne renda conto tranne quando poi mi ritrovo a cantare.
E, pensando a un qualcosa di "forte" da postare, mi rendo conto che non desidero più morire presto. No, desidero un futuro. Un futuro, io.
Che ho sempre pensato fosse un "tempo imperfetto", non adatto a me. Non adatto al mio sentirmi fuori luogo. Invece ora una casa ce l'ho. Casa, amore in senso di calore, pienezza, sogno, nuvola di ovatta in cui nascondersi e perdersi in un bacio.
E Silvia e quella sua strana compagnia di scrittori che scrivono scomposto e che amo, perché non sempre tutto deve avere un senso e spesso quando il senso non c'è si trova la felicità.
Altra cosa a cui non mi capitava mai di pensare e invece, oggi, ieri, la settimana scorsa...
Insomma...
Io non sono più l'angelo della morte, io sono viva. Sono viva. Sono viva.
P.

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