28.10.10

Un anno, un mese e un giorno

Curioso come le cose nella vita seguano un loro strano percorso e come in certi momenti a una parte della nostra mente tale percorso sembri così chiaro.
Viaggiavo in auto verso casa sua, mi avevano telefonato perché stava male. Lo sapevo, certo. Avevamo parlato prima al cellulare. Ma nel guardare fuori dal finestrino m'è venuto in mente questo dettaglio strano. Era esattamente un anno, un mese e un giorno dalla morte di mio zio.
In quel momento ho avuto non un presentimento, ma una certezza.
Ecco cosa stavo aspettando dall'inizio dell'anno. Cosa mi tormentava lo stomaco, mi turbava il sonno senza darmi dettagli importanti.
Eccolo il dettaglio. Sta male. Non solo. Sta morendo.
Non c'è molto altro da dire. Veloce, come il pensiero, questa cosa sta succedendo adesso. Senza tregua, senza respiro. Come la sua vita, come la mia.
Naturale. Doloroso. Inevitabile. Lascio spazio a un cielo sereno.

2 commenti:

Fata ha detto...

Vorrei abbracciarti stretta stretta!!!

Anonimo ha detto...

Mi dispiace.
Loretta