16.2.09

Self-destruction mode

Ci sono momenti in cui riflettere su se stessi è fondamentale. Per andare avanti, per perdonarsi gli errori, per riconoscere i pregi e procedere con un certo equilibrio. A me capita spesso. Come ho già detto più volte sono nata con un certo "peso specifico", un malessere esistenziale che non si può spiegare con semplici rapporti di causa ed effetto.
Più vado avanti e più sono convinta che il mio sogno di ballare mi abbia salvato la vita. Mi ha imposto di andare avanti, di lottare, di faticare per ottenere un risultato anche minimo. Mi ha insegnato un modo più sano di vivere, checché ne dicano alcuni medici che ho incontrato.
Perché se sono stata mentalmente anoressica, è solo il danno minore che abbia scelto di farmi. Fisicamente, in ogni caso, non ho mai rifiutato il cibo più di quanto lo rifiutassi quando non ballavo. sono di gusti difficili. Non mi piacciono nè verdura, nè frutta. Non amo la carne e nemmeno il pesce. Del formaggio mi importa poco. Tra i dolci ho una piccola selezione (Nutella, Sacher, croissant vuoti, ventagli di sfoglia, paste di meliga, profiterol e tiramisù; il resto non mi attira, se non mi schifa addirittura), mangio pomodori crudi ma non pasta al sugo. Non amo legumi a parte qualche tipo di fagiolo, non mangio volentieri il riso. In compenso, tutto quello che contiene conservanti e coloranti mi è gradito...
Che questo faccia di me un'anoressica è ancora da dimostrare.
In ogni caso, la mia passione per la danza mi ha davvero aiutata a sopravvivere. A fare meno cazzate di quelle che avrei fatto per natura. Non ho mai fumato, nè sigarette, nè altro; ho sempre bevuto con moderazione, tanto che mi sono ubriacata una volta sola e avevo più di 25 anni; ho fatto attenzione a non farmi male fisicamente, a non rischiare stupidamente l'osso del collo. Non mi ha forse aiutata ad avere relazioni intelligenti, ma almeno mi ha salvata dal dare una maggiore importanza a quelle relazioni malate che mi sono costruita.
Ci sono nata in modalità autodistruttiva. Ne sono davvero sicura. Io non credo a chi parla di esperienze traumatizzanti nell'infanzia. Perchè ci sono persone che conosco che sono nate e cresciute in condizioni ben peggiori delle mie e che però sono venute su in modo più positivo, affrontando le difficoltà con atteggiamento differente dal mio. Credo che ognuno nasca con delle caratteristiche particolari e che tutte le esperienze vissute successivamente vengano viste come una conferma al proprio atteggiamento di base.
Io ho sempre peccato in autostima (che poi mi ha anche fatto scegliere di mettermi costantemente a confronto con ragazze più brave e più magre, più belle e più artiste di me), di questo sono cosciente. Ogni piccolo avvenimento della mia infanzia è stato vissuto nella conferma costante della mia inferiorità rispetto agli altri. Qualsiasi frase, evento, non facevano che ricordarmi che non ero all'altezza. E non ho creduto ai complimenti, qando me ne facevano.
Credo che avere una passione così forte per la danza mi abbia portata non solo a un costante confronto con le altre persone, ma mi abbia anche insegnato a darmi un valore giorno dopo giorno. Che mi abbia trascinata fuori da una tendenza che da adolescente mi avrebbe distrutta. Annientata, resa poltiglia.
Avere questa passione nelle vene, vedere solo quello come un cavallo coi paraocchi, rinunciando a seguire il mio istinto sempre per inseguire un sogno... Anche se poi non si è avverato, io non posso che ringraziare le persone che in questo percorso mi hanno aiutata a non mollare, a sognare sempre, a lavorare seriamente, a donarmi.
Grazie a queste persone, insegnanti, colleghe e colleghi, compagni di avventura, io sono ancora viva, ho un equilibrio decente, riconosco di avere anche qualità e non solo difetti.
Questi incontri ti cambiano la vita...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

credo che ognuno abbia il suo angelo custode o qualche evento/situazione che lo aiuta a non sprofondare del tutto, a salvare appunto la vita.

il mio è stata la passione per l'arte e la fotografia, il disegno, o forse in un giorno di inverno sotto la neve, incontrare una persona che mai avrei immaginato di trovare lì

buona giornata

Unknown ha detto...

Mi ritrovo in alcune delle tue definizioni, ma credo che quello che può avermi salvato sia stata la mia testardaggine, il voler fare sempre e comunque come mi diceva la testa, anche se era sbagliato.
A forza di battere la testa pur di avere quel che desideravo mi ha fatto maturare. Anche se in ritardo.

PaolaClara ha detto...

Già, Branzino , certi incontri in qualche modo ti salvano. Son passioni anche quelle.
E, Antonio , anche io mi ci sono intestardita per bene, tanto che ho litigato con mezza famiglia, che ho lasciato la scuola e che per fortuna non ho seguito alcune delle persone che conoscevo...

Anonimo ha detto...

non posso che farti icomplimenti per questo post, io posso conoscerti solo per quello che leggo..il tuo equilibrio si sente..ed è un piacere leggerti

dany

PaolaClara ha detto...

Dany , ti ringrazio per le tue parole gentili. Posso dire di aver risolto un paio di cose e di avere un equilibrio adesso che non ho più 16 anni, ma quanta fatica... E in certi momenti, quando non ci faccio attenzione, la tendenza a distruggere tutto si manifesta ancora. Però, rispetto ad alcune persone che frequentavo e che ho incontrato ho un vantaggio: sono sopravvissuta. Perché quando parlo di essere stata salvata, parlo soprattutto di questo.

Anonimo ha detto...

l'importante è che sei la bella persona che sei.
gmai

Anonimo ha detto...
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PaolaClara ha detto...

Si, Gmai , ma se mi fossi data retta sarei defunta da un po'...