3.3.14

È notte alta e sono sveglia... sì

Sono stanca, anche.
Le giornate non mi bastano mai e se da un lato ci sono tante belle novità (il romanzo pubblicato, gli articoli sulla rivista web appena presentata al Circolo dei Lettori, piccole e grandi soddisfazioni, questo senso di voglia di vita), dall'altro, come sempre, quel fondo di inquietudine - fosse anche solo paura delle novità - non mi dà tregua.
La condizione umana, credo.
La sensazione che tutto stia cambiando, ancora. E che l'infinito di cui sento urgenza sia vicino, ma ancora non raggiungibile nemmeno allungando al massimo le braccia e stando in punta di piedi.
No. Non è tempo di infinito.
E lo stomaco si strizza, e il cuore batte strano un ritmo tutto suo. Che non mi piace, va fuori dallo spartito.
Non sono mai stata ordinata, nemmeno i miei organi interni lo sono.
Eppure li conosco, un poco, e so che quando loro sono così è perché aspetto qualcosa.

Sei sempre tu il mio chiodo fisso.. sì.

Ho ripreso a scrivere e dipingere (avevo sospeso per correggere qui e là) e mi piace, ma non ho il tempo. E la novità sarebbe?

Mi fa smaniare questa voglia... sì.

Ma più che altro smanio perché, al solito, detesto le attese e di non poter fare ciò che voglio.

Che prima o poi farò lo sbaglio...
di fare il pazzo e venir sotto casa,
tirare sassi alla finestra accesa,
prendere a calci la tua porta chiusa... chiusa.

Quando comincio a parlare con le canzoni vuol dire che è ora di fare tanta nanna...
P.

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