19.7.13

Genetica, ma vaff...

Mia madre mi ha insegnato a non chiedere aiuto.
A mantenere la dignità a ogni costo, a non cedere. Così, più che disperarmi per ciò che mi accadeva intorno, da ragazza ero solita incazzarmi per l'aiuto che nessuno ci dava.
Non una mano quando mia madre ha perso il lavoro a causa di una firma sbagliata di mio nonno.
Non una mano quando per riscaldarci avevamo una stufa a legna e una a carbone.
Non una mano quando abbiamo cominciato con i problemi seri, non una quando per pagare il riscaldamento dovevamo venderci le cose di casa; non una quando ci portavano via tutto, casa compresa.
Non una mano quando le banche e non solo loro chiedevano di rientrare.
Non una mano quando si trattava di dare da mangiare a tutti noi. Non una quando abbiamo avuto bisogno.
No, l'aiuto è arrivato forse solo quando io, IO, sono rientrata nei ranghi e ho fatto la brava.
Ma io ho imparato a non chiedere aiuto. Nemmeno quando ne ho bisogno.
Certo.
Ora che mia madre è morta è bello ricordarla come una persona estremamente dignitosa e piena di personalità. Lo è stata. Ha pagato in prima persona ogni fottuto errore. E lo ha fatto pagare, di conseguenza, a chi viveva con lei.
Ma lei è un'eroina.
Io, semplicemente, non so chiedere aiuto nemmeno se per aiuto intendo un abbraccio o una parola. Non ho imparato a chiedere quando chi poteva dare era già sommersa dai problemi. Ho imparato ad arrangiarmi e ad andare avanti. Ho imparato che posso farcela da sola, sempre.
Ma, cazzo, non è così.
Certe volte ho bisogno di sentire accanto un abbraccio. Più di uno. Non interessato e non fasullo. Un abbraccio sincero e comprensivo.
Ho i miei limiti. Non sono una persona facile e ho delle rigidità non indifferenti. Ma sono una persona sensibile, come quasi chiunque altro. E ho bisogno di aiuto. Con i miei tempi e con i miei modi, ma ne ho bisogno.
Quello che ho imparato nella vita è stato importante, ma la genetica da sola non fa abbastanza. So che ce la posso fare, so che ce la faccio. Sono sopravvissuta fino a ora. Ma in certi momenti me ne rendo conto: questa mia resistenza a chiedere è davvero un limite.
Vorrei poterne fare a meno.

2 commenti:

monicabionda ha detto...

io quando leggo capisco che tu ed io, in tempi diversi, stiamo vivendo (o abbiamo vissuto) vite molto vicine. ti abbraccio tanto

PaolaClara ha detto...

E io abbraccio te, mia gemella spaziotemporale...