8.12.12

Vuoto

Ripercorrendo ogni scaffale, nello svuotare librerie e mobili, trovo ammucchiate "cose" che non hanno più senso. Trovo libri che non ho mai letto e ho portato con me trasloco dopo trasloco solo perché un tempo li avevano tenuti in mano i miei nonni. Trovo libri che ho comprato e letto e non gradito, trovo fumetti che ho amato e che non mi rappresentano più; videocassette che non rivedrò e quaderni interi di appunti di scuola e università di cui non ricordo nulla. Come fossero "roba" di qualcun altro, non mia.
In effetti non lo sono più.
Ho passato anni ad accumulare oggetti che non voglio più, a trascinarmi dietro storia e storie di persone che non esistono più se non nel mio cuore. Feticci.
E vestiti di anni fa, vestiti di quando ero molto più magra e di quando ero molto più grassa. Vestiti di una che non sono più io, in una crisi di identità e di forma perenne. Non sono e non sarò quel che ero. Sono una persona nuova, per quanto sgradevole io possa sembrare ad alcuni. Certo troppo diversa da quella che rideva poco, che non osava dire e che faceva attenzione a non urtare mai nessuno, a non disturbare e non dare fastidio. Vestiti di Clara, modi di Luisa e paure di Laura si sono ricomposti in un'unica Paola che ancora non conosco e che vuole luce, aria e vuoto. Spazio libero intorno, nessun vincolo.
E siccome il destino a volte ci presenta a sorpresa proprio quello che ci serve, ecco...
Sto buttando via tutto, vendendo il vendibile, lasciando scivolare via la vita che è stata. Con quello che di buono e di non buono c'è stato. Perché a volte è vero che bisogna solo chiudere gli occhi e lasciarsi andare e le cose andranno come devono... sorprendendoci.
Quindi si va. Dove non so, ma per una strada nuova.

4.12.12

Cose

Tutto si muove e diventa complicato fermarsi a pensare, ora.
Sono viva. Questo conta. E voglio avere stelle e luna e luce da godere finalmente.
Non so bene quanto tempo mi ci vorrà per riprendere le mie attività, ora. Ho un quadro in mente, un altro incrocio di tutù. Un romanzo da finire e uno appena iniziato. Uno da riscrivere e uno da aspettare al varco del premio Calvino. Che non vincerò, certo. Ma poco importa. L'ho mandato.
La vita si muove, io seguo. Forse un po' più protagonista del solito. Forse solo più consapevole, forse solo più pazza di prima.
Saprete, prima o poi, cosa mi sta succedendo. Ora è presto per dirlo ed è tardi per spiegare perché.
Ma sono qui. Sono viva.