6.5.17

Fantasmi

Pensavo.
Volevo aspettare il termine delle due gare di aprile per gioire, per fare bilanci, per ringraziare le persone che mi sono state accanto e che mi hanno sostenuta nel percorso. Forse anche quelle che, alzando un sopracciglio, mi hanno lasciato intendere un "ma 'ndo vai?"; che ho un'età e un peso - quello poi, che fosse fisico o mentale, ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

Che in un modo o nell'altro, dal punto di vista fisico, mi son sentita sempre una balena spiaggiata, anche quando ero magra e da quello mentale ho sempre percepito tutti i limiti dell'avere un corpo, fin da piccola. Il che farebbe di me un'anoressica, almeno mentalmente, salvata dalla passione per la Nutella e la pizza.

Perché, dicevo, pensavo di terminare gli impegni sportivi per fare un sunto. Invece mi sono trovata sempre più svuotata e priva di forze, non tanto dal punto di vista fisico, quanto da un peso improvviso che mi sta togliendo vita. Non che i sintomi non siano presenti da tempo, ma come sempre io lascio scivolare le cose - o le ignoro anche quando so che ci sono, come la febbre - finché non è tardi. Ed è tardi.

Sono felice dei risultati di pole, forse non si è visto sui social come non si è visto qui. Ma da terzultima a Modena nel livello più basso, quest'anno sono trentunesima su trentanove del livello intermedio, il che è già un bel passo in avanti, tutto considerato. Sono felice della mia idea, della mia coreografia e del fatto di aver finalmente "danzato" di nuovo. E sono felice del mio settimo posto nella categoria amatori ottenuta a Exotic Moon - grazie alla coreografia di Natalya e a non so quale stella - di cui ancora sono poco consapevole. Sono felice delle persone che condividono con me queste cose ogni giorno. Sono felice perché sto crescendo, anche grazie a loro. Ho paura di perderle, anche se so che la vita poi funziona così e che non c'è niente che rimanga per sempre.
Ho paura di perdere i miei momenti magici.

Il lavoro part-time mi ha spiazzata. Non ho il tempo libero che volevo, non ho più scuse in realtà, ma quel tempo che speravo di avere sembra sfuggire dalle mie mani ogni giorno. Non scrivo, non leggo, non faccio quasi niente più di prima. Non guardo nemmeno la tv, ho solo voglia di silenzio e solitudine, tanto che mi sento soffocare.

Mi chiedo cosa devo cambiare, perché qualcosa devo fare per uscirne. Come fossi il fantasma di me stessa in attesa di reincarnarmi in qualcuno di diverso. In me stessa, probabilmente. Un'altra me.
Quella che dovevo essere, o che non immaginavo di trovare. Che ancora non conosco abbastanza.
Forse è per questo che sto temporeggiando. Ho paura. Non sono la stessa persona di prima. Non voglio nemmeno esserlo.
Solo che in questo momento mi sembra tutto talmente lontano da essere impossibile.

E mentre il mondo non fa che ricordarmi che il tempo che abbiamo è sempre poco, che dovrei fare di tutto per viverlo felice adesso e non dopodomani; mentre mi ricorda che non siamo eterni, che quando si sa ciò che si desidera bisognerebbe muoversi, che le occasioni di felicità non sono lì ad aspettare... Io resto immobile, qui, abbarbicata al presente grigio e soffocante che non so abbandonare.
Con i miei fantasmi.