12.11.13

Poi

Poi c'era quella giovane coppia, in montagna.
Senza figli, carini, gentili. Entrambi trentenni, o giù di lì.
Sono stati accolti come fossero mascotte, dolce e tenera coppia. Lei aveva i capelli mossi, grano bruciato. Grandi occhi espressivi, ma labbra sottili. Mani nervose, abiti aderenti e vaporosi allo stesso tempo.
Lui era alto, con i capelli neri.
Gli piaceva giocare con noi, con i bambini del condominio. E a noi piaceva lui. Come fosse uno di noi. Si faceva la guerra all'altro condominio, si passeggiava; a turno poi ci faceva guidare l'auto seduti sulle sue gambe. E a noi piaceva.
Oh, come ridevamo. E battevamo le mani, ridendo e cantando.
Poi non c'erano più.
E una sera, a casa di lei, le lacrime silenziose e il bisbigliare, e qualcosa nell'aria.
Ce li siamo scordati, o abbiamo finto.
Ma qualcosa è successo e a chiudere gli occhi lo abbiam perso per sempre.
E ora non c'è più.
O c'è più di prima, per contrappasso.
Quel che non appare scivola sotto alla superficie.
Non so.
Ma ricordo di aver tolto le mani dal volante.

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