19.1.23

Mentre il mondo intorno non si accorge che sto gridando

 Ti sto dicendo addio

con un inchino profondo,

e grazie. 

Di tutti i sogni, 

degli incubi 

e le ferite indecenti;

dei mille sorrisi, 

delle tante lacrime 

e le migliaia di parole. 

Sono senza dei, 

senza famiglia, 

senza patria;

senza cuore, 

senza testa 

ma sono umana. 

Ti sto dicendo addio 

mia ossessione, 

mia musa. 

E nonostante i tuoi sforzi 

per imbrigliarmi l'anima 

sono ancora libera. 

O di nuovo 

o non lo sono mai stata, 

nè lo sarò. 

Non ho pelle, 

non ho pace, 

non ho difese. 

Non un posto, 

nè un destino 

ma ancora respiro. 

Ti sto dicendo addio 

perché non è più vita 

ma una lenta e inesorabile 

piccola morte 

e io non ho più voglia

di soffrire. 

Nè voglia, 

nè forza, 

nè fiato;

non più un singolo

istante 

di questo... 



16.1.23

Lo zodiaco contro

 Anni fa leggendo una interpretazione del mio tema di nascita ho imparato che la mia Luna in Toro mi avrebbe dato un guizzo artistico - forse in ambito musicale ma non per forza - che difficilmente si sarebbe tramutato in qualcosa di concreto.

Sì, in effetti ho passato una decina di anni della mia vita a studiare danza e qualche altro a studiare canto e recitazione e nessuna di queste cose ha mai dato i frutti sperati anche se per lungo tempo ho cercato di imparare il più possibile e - almeno per la danza - ho lottato con tutte le mie forze per poi mollare all'improvviso, non senza un valido motivo. O più di uno.

La danza non è stata l'unica cosa. Col tempo ho apprezzato pittura, disegno e fotografia imparando a cavarmela osservando il lavoro degli altri e cercando di imitarlo per poi farlo mio. Anche qui i miei risultati non sono sempre stati memorabili ma l'arte richiede tempo e col passare degli anni questo viene meno. Lavoro, famiglia, incombenze di ogni tipo prendono il sopravvento e il resto non può che essere qualcosa a cui dedicare attimi soltanto.

Poi c'è stata la scrittura.

Ho sempre scritto, fin da quando ho preso coscienza del mio amore per le storie. Certo, ci è voluto del tempo per imparare a farlo in modo utile e sono abbastanza sicura di non farlo così male. Sono bravina, miglioro, sono sicura che migliorerò ancora. Ma anche qui non ho avuto i risultati sperati e anche se come me - e meglio di me - ci sono decine di migliaia di autori che condividono la mia stessa frustrazione, mi rendo conto che è stato bello impegnarsi in questi anni ma non ho più voglia di investire ogni energia nel tentativo di farmi pubblicare "bene". L'ultimo romanzo che ho pubblicato con editore è "Addio a Bodhgaya" e a oggi - che è stato ripubblicato in una specie di self publishing alla chiusura della casa editrice. Ma è stato sette anni fa.



"Il gioco dei vampiri" l'ho pubblicato da me, per divertimento. Come mi ero divertita a scriverlo, così ho deciso di fare un esperimento senza investirci più del dovuto, perché non era il "mio genere" e non mi interessava essere conosciuta per aver scritto un romanzo hard. Il self non è una passeggiata ma lascia una libertà maggiore. Anche le poesie di "L'universo è amore e sangue" e i racconti sparsi di "Presenze" sono self e francamente non ho mai nemmeno controllato i resoconti delle vendite perché sapevo che sarebbero state quasi zero.




Il progetto serio, quello su cui avrei investito, però, non ha chances. Presentato a due agenzie non ha subito critiche pesanti ma nemmeno è risultato abbastanza interessante e ormai l'ho finito da una vita. L'ho scritto una vita fa. Per quanto mi renda conto della sua validità non avrei nessun motivo per mettermi di nuovo a lavorarci sopra per renderlo accettabile agli editori. Un romanzo "vecchio" scritto in modo "vecchio" perché ormai io sono altro. Quindi, da inizio anno trovate la prima parte di "Area 3-13" su Wattpad leggibile gratuitamente in attesa di caricare le altre due parti del romanzo.



Ne parlerò ancora, ne parlerò fino alla nausea perché ci credo ma siccome l'importante non è tanto riuscire a vendere poche centinaia di copie quanto farsi leggere dalle persone e condividere la propria storia sperando di emozionare o divertire o colpire qualcuno. Per questo scrivo, per raccontare. 

Il resto non è più importante.

Pubblicare non lo è, inseguire un destino non mio non lo è. Non riconoscere quando è il momento di accettare che una cosa non è per noi non fa che prolungare l'agonia.

Forse ho davvero quel guizzo artistico, lo so che non sono priva di questo "tocco" ma non sarò mai abbastanza determinata perché non ho quella fame. Allora basta ossessioni. 

Una volta scrivere mi rendeva felice, ma se smettesse di farlo cosa potrei scrivere se non "cose morte"?  

3.1.23

Su e giù

 


Sto facendo su e giù

con altri pensieri. 

Un panda sul pigiama,

torta sullo stomaco.

Prima non c'eri, 

non vale. Vattene via. 

Ho voglia di indossarti,

di portarti dentro, 

di mandarti al diavolo. 

Di essere perfida, 

di non essere io, 

di dimenticare,

di ricordare solo sorrisi. 

Colori abbastanza diluiti,

soffia per vedere.

Ho voglia di gridare,

di gridare.

Sono muta.