10.10.23

Tre piccole cose perfette

Non scrivo da tempo, presa da tanti pensieri e dal tentativo di perdonare me stessa per non essermi mai stata amica. Per non sapermi creare una giusta aspettativa nelle cose che faccio, sempre o quasi delusa dal mio rendimento anche quando so bene di non essermi impegnata. È che spesso mi trovo a cercare un modo di esprimermi ma tutto ciò che vorrei fare è fuori dalla mia portata. O quasi.







Non si tratta mai di essere più brava degli altri, piuttosto di essere abbastanza brava da poter dire ciò che ho dentro con "le parole" adatte. E non è così semplice. 

Ci ho provato con la danza, un tempo lontano. Non che non abbia funzionato in qualche modo, solo che ero troppo arrabbiata e in balia delle mie paure (adolescenza, la chiamano) e ho potuto fare poco. Ci ho provato con la scrittura. Ho scritto alcune delle storie che volevo raccontare e altre cose che son venute da sole. So per certo di non essere una schiappa come so che già solo in famiglia ci sono almeno due persone che scrivono decisamente meglio di me (e lo confermerebbe uno Strega, se potesse confermare qualcosa) ma anche qui non ho mai voluto essere in classifica, solo essere letta. Qui il processo è troppo lungo o poco immediato e anche se forse nella scrittura sono abbastanza felice di me alla fine torno al movimento.

A Tersicore. Lei.




Perché al di là di tutto sono le linee disegnate dal movimento, come le scie delle luci nelle foto con esposizione lunga, a trasmettermi di più. Ed è per questo che anche la pole per me ha assunto una importanza enorme. Come a suo tempo la danza, con risultati differenti ma con una comprensione maggiore di quello che per me è perfetto. Come le performance in questi tre video diversi. Ognuna di queste ha armonia, eleganza e potenza. Sono enormemente differenti tra loro ma dimostrano che non è solo una questione di elementi eseguiti in modo impeccabile. È arte. Carattere, forza.                              Trasmettere qualcosa.



Almeno con gli anni ho imparato che la perfezione è diversa per ciascuno di noi. Che le aspettative sono un'altra cosa e sono quelle che ci rovinano il viaggio. Che va benissimo essere arrabbiati se questo porta a creare e non distruggere. Che spesso siamo i nostri peggiori giudici e carnefici senza considerare il nostro e l'altrui percorso. Che a forza di avere modelli - spesso inarrivabili - saremo sempre prigionieri della visione di un altro.

Questo lo so, ora mi appresto a farlo entrare nella mia vita.