2.7.17

Discorso sul corpo e sul piacersi

Da qualche tempo sembro sparita ma non è così.
Sono a dieta, felicemente. Niente sacrifici insopportabili, il programma giusto, il supporto degli integratori giusti e un po' di movimento - cosa che già facevo.


Il fatto di prendermi cura del mio corpo, però, ha stimolato una serie di riflessioni. Perché, bombardati come siamo da immagini e modelli cui adattarci, finiamo per non piacerci mai visto che non siamo perfetti. Così ho iniziato, su Facebook, a riflettere sul mio rapporto con il mio corpo. Post che riporto qui per chi non mi frequenta lì.



Riflessione numero 1:


Ho sempre avuto problemi con il mio corpo. Non è mai stata una questione di peso, che fossero 48 o 84 kg non è mai stato fondamentale. Era proprio la dimensione fisica, quell'occupare spazio, quel sentire la fatica di muovere anche solo un dito, quel dover rientrare in canoni (prima o poi tocca a tutti sentirsi troppo grasso, troppo magro, troppo basso, troppo morbida o troppo poco). Era una lotta continua tra il desiderio di essere solo spirito e la fatica di convivere con la carne. Non sono mai stata vittima di disturbi alimentari, non nel senso canonico, ma comunque ho sempre avuto quella "fame nervosa" che compensa i malumori e quel circolo vizioso che porta a punire il corpo per supposti errori dell'anima. Difficile guardarmi allo specchio, che fossi magra o grassa. Non mi sarei mai piaciuta.
Invece no. Ho scoperto che posso essere diversa. L'ho scoperto a 45 anni - tardi, direte, ma non è mai troppo tardi finché batte il cuore - e la pole dance è stata parte integrante di questo ricominciare a vivere. Mi ha costretta a vedermi. Vedermi davvero. A convivere con le mie debolezze in attesa di cambiarle in qualcosa di diverso e a osservare il mio corpo, a sentirlo, come non facevo da secoli.
Sono entrata al Turin Pole Dance Studio da 45enne molliccia e imbacuccata in un abbigliamento inadatto (ne parlavo ieri con le partners in crime) e nessuno avrebbe mai pensato che avrei resistito. Ho avuto mille difficoltà, ne ho e ne avrò ancora, ma ho imparato. Grazie al sostegno di Natalya Ryzhikh e di tutte le ragazze che in questi anni ho incontrato. Ho fatto la mia prima gara (da cui arriva questa foto), poi la seconda, poi la terza e la quarta. Sono già iscritta alla quinta e sto preparandomi per la sesta, in contemporanea.
Il mio corpo? Lo guardo con amore, lo vedo più armonioso, più forte, più sensuale, più bello e soprattutto più leggero. Ginnastica, dieta e un minimo di happyness inside. Sono quasi tre anni e posso dire "I'm feeling good."
Riflessione numero 2:


A diciotto anni ero così. Sei-sette ore di allenamento al giorno, alimentazione sballata e minima; 48 kg e l'idea di non essere magra abbastanza.
Dopo è successo di tutto e mi sono trovata a 35 anni a pesare quasi 86 kg, causa principale la depressione e il fatto di essere una ex sportiva. Non c'era modo di perdere peso. Non che volessi tornare come nelle vecchie foto, ma avere il giusto equilibrio tra ciò che ho dentro e ciò che mi porto addosso.
Allora da poco ho deciso che voglio diventare ciò che sono anche a partire dal corpo.
Sportiva di ritorno, ho bisogno di un corpo adatto a ciò che amo fare. Forte, armonioso e che rispecchi la persona che sono dentro. Perché sono stufa di dover essere quello che altri hanno deciso per me (come decidono di che colore devo vestirmi e quanto devono essere alti i miei tacchi), voglio essere semplicemente me stessa.
Ora vi chiederete, se avete letto fin qui, perché insisto sul corpo. Sembra superficiale ma non lo è. Un corpo sano funziona meglio, rende bene e aiuta a invecchiare senza troppi casini. Un corpo bello aiuta e basta (inutile negarlo, aiuta l'autostima e facilita la socializzazione; sbagliato ma vero). Il corpo è quello che ci serve per rapportarci col mondo. Perfino il mio maestro afferma che per cambiare la mente occorre cambiare il corpo - e iniziare ad ascoltarlo, ad amarlo e non a usarlo in modo improprio. Quindi...
Ho scelto me. Voglio stare bene e sto facendo ogni giorno un passo per rendermi più felice.

P.s: tra un mese e qualche giorno sono 48 (anni), sarà questa l'urgenza, e per fortuna non sono 86 kg da un po' (benedetti momenti felici)
 Da qui in poi il percorso è nelle mie mani. 
Credo che piacersi sia un lavoro complicato per alcuni di noi...