Sono passati mesi.
Ho avuto il mio da fare, ovvio. Nonostante io detesti i cambiamenti sapevo che era arrivato il momento, soprattutto di stare bene. Così da giugno me o sono ripetuto spesso, che ora potevo stare bene. Che ogni tanto me lo devo dire da sola perché non è mai stata una cosa automatica.
E ho pensato spesso alle mie storie perché non avevo tempo per scrivere, e ogni volta che ne avevo un briciolo di voglia - e so che non è stata una cosa frequente negli ultimi anni - me le raccontavo da capo e mi dicevo che tutto sommato non erano così orrende e magari valeva la pena di riprenderle in mano anche solo per finirle in modo soddisfacente. Non ho mai pensato di ricominciare a cercare un editore o a fare seriamente la cosa, solo mettermi lì e dare loro la forma giusta. Esserne felice io, anche se conoscendomi immagino sarà cosa assai ardua.
Poi ho pensato a "Nuovi Soli", perché ne avevo bisogno, di un punto di vista diverso da quello dei miei anni passati. Anche solo di un panorama che non mi costringesse a ballare tra una griglia e un balcone troppo stretto. Avevo bisogno di un nuovo nido in cui smettere di pensare "le cose vecchie" e trovare il mio equilibrio in un posto in cui non c'erano ricordi e fantasmi. E pensando ai personaggi di "Nuovi Soli" mi è capitato di trovare analogie tra la storia che ho scritto mille volte e la mia vita.
Così, mentre lavoravo per trasferirmi in una casa piena di mobili bianchi mi è tornato in mente che in un'altra delle mie storie la protagonista vive per un periodo in una casa il cui arredamento è completamente bianco, poi ad altre delle mie storie - escludendo le note autobiografiche - per concludere che in molte di esse ci sono elementi che mi si sono presentati nella realtà molto tempo dopo l'idea del romanzo. Che poi l'idea del romanzo per me è sempre partita da una sorta di visione, un'immagine o una scena che improvvisamente mi invadeva la mente e da cui partivo con la fase creativa.
Non è che le storie che ci inventiamo sono in realtà visioni di un futuro che può accadere e su cui ricamiamo sopra altro perché non le capiamo? Se fossimo effettivamente in grado di prevedere parte del nostro futuro ma non abbastanza "connessi" da riconoscerne le immagini? Se fosse tutto leggibile?
Boh?
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