30.6.12

Vi aspetto, anzi vi aspettiamo

Il momento è giunto.
Giovedì 5 Luglio presso la libreria Borgopò, in via Ornato 10 - zona Gran Madre - a Torino alle ore 21.
Cosa capita?
Ci sono le mie poesie, quelle del libro qui a fianco.
C'è la voce suadente di Giorgio Perona, attore e regista teatrale.
C'è un flauto magico con la sua proprietaria Ilaria Pisacane, che accompagneranno le parole.
Cosa facciamo?
Tentiamo di trasformare le parole in emozioni, in suoni che trasportino altrove.
Ma abbiamo bisogno che ci siate anche voi, perché da sole le parole non bastano. Anche se sono parole d'amore.
Abbiamo un cortile, un giardino segreto, angolo di pace e di profumi.
Abbiamo una gentile ospite che ci accoglie, bella e appassionata.
Abbiamo una serata da passare insieme, se vi va...

26.6.12

Si accetta

Certo, il cambiamento è positivo.
Lo aspettavo, cioè, aspettavo questa parte di cambiamento che doveva arrivare prima o poi. Perché è il preludio ad altre cose e senza questo piccolo particolare niente avrebbe preso la piega giusta.
Ché avere dei legami spesso lega, perdonate il gioco. Perderli, o meglio non esser più vincolati alla loro presenza, lascia la libertà di andare avanti.
Eppure fa male.
Più che altro sapere di dover percorrere questo spazio che mi separa dal mio futuro un po' meno accompagnata mano nella mano.
Non che mi spaventi, no. Mi intristisce l'idea di non poter condividere come un tempo i miei giorni che passano.
Ora le cose cambieranno sul serio, perché è tempo che accada. Perché nel mondo tutto va per un verso che a me non piace e devo poter recuperare almeno la mia rotta.
Che non è questa, che non lo è mai stata, che è stata rifugio nelle notti di tempesta che hanno infuriato nella mia mente troppo a lungo. Che mira a un orizzonte pulito, limpido e nuovo.
Chiaro più di un tempo.
Che è il bello dell'esser diventata più adulta.
Ok, si va. Si accetta.
E se nel percorso, dopo aver tagliato qua e là, mi accorgerò che la voce che sentivo non era Dio... (perdonatemi, non ho resistito e ho citato un discorso che voi non potete sapere, ma che intuire è facile)
Ops!

21.6.12

Il voodoo nel tappeto...

Capita che ci siano dei lavori che a me proprio non piace fare.
Tipo stirare o lavare i piatti. O come fare i tappeti per il bagno al lavoro.
Ora, per chi non avesse dimestichezza con il vasto mondo della biancheria per la casa, dovete sapere che un tappeto in spugna è un lavoro rognosetto anziché no. Si prende circa un metro di tessuto di spugna, lo si ricopre di telina adesiva che lo renderà più rigido, si divide a metà nel senso dell'altezza e si procede a renderlo bello con un bordo applicato sulla metà superiore. Bordo che può essere semplice o lavorato, pieno di pizzi o piegoline, di smerli o di intrecci complicati. Una bella cornice tutta attorno.
Poi si uniscono i due strati, dritto su dritto, si cuce tutto intorno tranne che per una trentina di centimetri, si rivolta il tappeto, si chiudono a mano quei trenta centimetri, si termina l'applicazione e si trapunta la parte centrale. Circa tre ore di lavoro in media.
Ora, mettete che il tappeto non sia 60x90 come la nostra misura standard, o che per qualche motivo al cliente non piaccia il bordo di quella sfumatura (che ha richiesto lui stesso, ma si sa che il cliente ha sempre ragione), che la sua domestica abbia sbagliato lavaggio e distrutto la cornice di lino pregiato...
Bene, se una cosa del genere succede mi tocca: disfare la trapuntatura, scucire la rifinitura, riaprire e ribaltare il tutto, separare gli strati e ricominciare da capo.
Visto che questo lavoro occupa almeno il doppio del tempo del semplice fare un tappeto, ho cominciato anni fa a disegnare simboli protettivi all'interno dei tappeti bagno che cucio. Poca roba.
Un simbolo e un commento. Tipo "non ritornare mai più". Di solito funziona.
Sarà per questo che la scorsa settimana, facendo un tappeto di misura spropositata (150x200) insieme al simbolo ho scritto un avvertimento del tipo "guai se ne ordini un altro".
Dovevamo farne sei. Dovevo.
Chissà come mai il cliente ha pensato che non servissero più?
Venitemi a dire che il voodoo non funziona...

12.6.12

Brevi news

C'è che a volte bisogna portarsi dietro un barattolo per raccogliere il veleno.
Altre volte se non si trova ciò che si stava cercando in giardino, tocca andare a cercarlo sotto alle piastrelle della cucina. Ancora, un solo abbraccio e tutto passa.
E c'è che il 5 Luglio intorno alle 21 un flauto magico accompagnerà una voce esperta nel leggere le mie piccole poesie, in un cortile dall'aspetto stregato, proprio dietro a una libreria nascosta tra le vie della precollina.
Ma di questo avrete notizie al momento opportuno.

6.6.12

Considerazioni

1) Le storie d'amore inespresse sono sempre perfette, durano in eterno senza perdere smalto e fanno impallidire qualsiasi realtà, se messe a confronto.
2) Le storie d'amore vere sanno stupire con effetti speciali straordinari se solo vogliamo vederli.
3) Ognuno ha i suoi motivi, sempre.
4) Ci sono momenti in cui bisogna stare zitti.
5) Con me, questo è uno di quei momenti...