4.2.13

Shopping infernale...

La ragazza, avvolta nel suo cappotto scuro, fissava il riflesso del suo accompagnatore nella vetrina. 
Lui la teneva sottobraccio, il cappello calcato sui capelli castano chiaro e il bavero alzato per proteggersi dal freddo. Qualcosa non andava, in quel riflesso, ma era difficile a dirsi cosa fosse esattamente a stonare nei lineamenti sdoppiati del viso. I capelli lisci e appena ondulati dalla pressione del cappello erano lunghi tanto da mettere in ombra il poco del viso che era scoperto. Lei, invece, aveva capelli raccolti dentro a un morbido cappello di lana. E il viso nudo esposto alle intemperie aveva il colore rosato delle bambole di porcellana. 
D'un tratto il giovane la prese più saldamente e la portò fino alla panchina qualche metro più in là. Le due signore di mezza età sedute da tempo sulla panchina alzarono lo sguardo. L'uomo si chinò in avanti trascinando con sè la ragazza. 
"Lei è la donna più bella del mondo", disse poi con voce profonda e leggermente roca indicandola, rivolto alle due donne. Entrambe, a bocca aperta, lo fissavano inorridite. Così come si era avvicinato, se ne andò trascinando la sua ragazza ancora una volta per il braccio piegato. 
Davanti a una nuova vetrina l'uomo si fermò. Baciò la ragazza irrigidita sulle labbra e le disse: " hai visto, gliel'ho detto..." poi girò il viso mostrando la terribile cicatrice che lo sfigurava, pelle bruciata e strappata che faticava a rinascere.

2 commenti:

easy runner ha detto...

Se potessimo almeno dargli il nome di Capitan Harlock, forse le donne sulla panchina non inorridirebbero e anch'io mi sentirei più sicuro a correre nel parco.

Ciao Easy :))

PaolaClara ha detto...

Beh, Capitan Harlock era certo meglio di questo tizio incappato nei miei sogni... Purtroppo me ne capitano spesso di personaggi poco rassicuranti. Poi, magari, sono innocui...