10.2.13

Desidero

Cammino,
nella notte scura di un giorno
mai ancora vissuto,
piangendo lacrime buie
in un lamento continuo.
Io,
sciocca e senza coraggio,
inciampo, cado al suolo,
mi ferisco le mani
e con questo sangue che cola
continuo a camminare
fino allo specchio d'acqua nera
e uso gli artigli che ho per mani
per strapparmi questo cuore marcio
dal petto inutile,
lo lancio nel vuoto
in pasto ai vermi
come gli compete.
Poi scendo
passo dopo passo
mi immergo.
Come manto di velluto
l'acqua mi cattura, mi copre.
Lascio andare il corpo,
mi abbandono
affinché mi inghiotta
mi divori
mi renda parte
dell'utero del mondo,
mi prenda la vita.
Inutile, come il mio cuore,
è il mio respiro.
Nulla, solo la notte,
solo il buio,
solo questo desidero.

2 commenti:

easy runner ha detto...

Mmmmm però...
Forte e asciutta come un whisky torbato.
Catrame liquido e fumante, così scuro da colorare anche la notte.
Eppure vi si agitano dentro visibili ombre.
Fai che l'acqua, come un manto di velluto, divenga un bagno purificatore e rigenerante, perché tu possa scrivere, con eguale passione, pagine di vita.

Easyabbraccio.

PaolaClara ha detto...

Sono le ombre che amo descrivere, io, con la mia tendenza al tragico. Ed è di vita che parlo, sempre e comunque, anche quando è cupa e forte. Per poter rigenerare tocca distruggere, si dice...